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Lo schermidore italiano Edoardo Giordan, 32 anni
È partita giovedì da Fiumicino la prima delegazione della nazionale italiana di scherma paralimpica, in volo verso Iksan, in Corea del Sud, dove dal 2 al 7 settembre si disputeranno i campionati del mondo di scherma in carrozzina 2025. Tra i protagonisti anche Edoardo Giordan, plurimedagliato schermidore originario di Torrimpietra (Fiumicino), pronto a rappresentare l’Italia con l’obiettivo dichiarato di tornare a casa con almeno una medaglia. Assieme a lui, altri sei atleti hanno lasciato l’Italia come parte dei 13 convocati complessivi: Matteo Betti, Mattia Galvagno, Sofia Garnero, Andrea Jacquier, Emanuele Lambertini, Julia Markowska, Michele Massa, Andreea Mogos, Gianmarco Paolucci, Luca Platania, Leonardo Rigo e Loredana Trigilia. Un gruppo variegato, che unisce esperienza e gioventù, e che affronterà questa rassegna iridata con grande determinazione. A guidare la spedizione saranno i tre commissari tecnici delle specialità: Alessandro Paroli per il fioretto, Antongiulio Stella per la sciabola e Michele Tarantini per la spada. Tutti hanno espresso fiducia nel lavoro svolto durante l’intenso collegiale appena concluso a L’Aquila, ultima tappa di preparazione prima della trasferta coreana. Importante anche la novità istituzionale che accompagna la delegazione azzurra. A ricoprire il ruolo di capodelegazione sarà infatti Bebe Vio Grandis, oggi componente del Consiglio Federale della Federazione Italiana Scherma, presieduto da Luigi Mazzone. La preparazione finale si è svolta nel capoluogo abruzzese, che ha accolto con calore e orgoglio la Nazionale. Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche a Giuseppe Cerqua, preparatore atletico della squadra e aquilano doc, per il supporto tecnico durante il ritiro. Ora lo sguardo si sposta tutto sulla Corea del Sud. Le pedane di Iksan attendono gli azzurri per questo secondo Mondiale “assoluto” del quadriennio, dopo quello olimpico di Tbilisi, chiuso solo un mese fa con un bottino di sei medaglie (due ori e quattro argenti). La speranza è che la scherma paralimpica possa replicare - o addirittura superare - quei risultati, confermando il valore di una squadra che rappresenta al meglio lo sport italiano nel mondo.
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