La scossa di Coppa è arrivata e il tabù San Siro sfatato. Il Milan targato Pioli vince in Champions League per la prima volta in casa e si proietta in testa in solitaria al gruppo E facendo un passo importante in chiave qualificazione. Serviva vincere contro la Dinamo Zagabria, reduce dal pesante successo sul Chelsea, per dare una prima svolta a questo inizio di stagione. E il Diavolo non ha tradito, con la sua solita carica mentale e una aggressività in fase di costruzione che aveva già fatto la differenza la scorsa stagione. Davanti al suo pubblico ha dominato il match contro i temuti croati, andando prima in rete su rigore con Giroud sul finire del primo tempo, raddoppiando ad inizio ripresa con Saelemaekers e poi reagendo al ritorno di fiamma dello Zagabria, abile con una invenzione di Petkovic finalizzata da Orsic a riaprire il match. Il Milan infatti non è squadra che si spaventa e conferma in campo europeo le sue qualità di tenuta. Magari ha cali di intensità ma mai di concentrazione e senza correre troppi pericoli trova la rete della sicurezza con Pobega al 77’, da poco entrato al posto di Tonali, per il 3-1 con cui si è chiuso il match che così inverte la rotta in casa. «Questo stadio da energia ed elettricità», aveva dichiarato alla vigilia Pioli che ha visto il suo Milan trascinato da una tifoseria da Champions.Pioli rilancia Diaz con Saelemakers e Rafael Leao alle spalle di Giroud, De Ketelaere parte dalla panchina. In casa croata Cacic conferma lo stessa squadra schierata nella sfida vinta contro il Chelsea con la difesa a tre e il tandem d’attacco Orsic-Petkovic. Come al solito il Milan parte forte giocando sulla linea del passaggio, facendosi molto aggressiva in fase di raddoppio sia con la difesa che con il centrocampista. Una volta persa palla va al recupero e riparte velocemente.Ci prova un paio di volte Giroud che si fa spazio nei 20 metri per poi calciare oltre la traversa, poi dopo una serie di fiammate poco efficaci, è Brahim Diaz che in contropiede spreca una grande occasione: ruba palla a Ljubicic e si lancia in capo aperto ma perde l’attimo decisivo e facilita il recupero di Moharrami. La squadra di Pioli resta stabilmente nella metà campo avversaria, gestisce il gioco con ordine ma sembra essere troppo impaziente. I rossoneri mancano infatti di precisione e qualità in fase offensiva ma allo scadere sfruttano un intervento ingenuo di Sutalo su Rafael Leao in area per portarsi in vantaggio su calcio di rigore. Dal dischetto Giroud non sbaglia e sblocca il match. Pioli nella ripresa deve evitare però che la squadra ceda a ritmi ritmi troppo lenti e compassati che rischiano di provocare dei pericolosi cali di concentrazione. Il tecnico rossonero viene subito accontentato con Saelemakers che firma il raddoppio su un cross perfetto di Leao, che sfonda sulla sinistra. Il colpo di testa del centrocampista belga è preciso e non lascia scampo a Livakovic. Con il passare dei minuti il Milan prende sempre più campo, ha il pallino del gioco per qualità, intensità e aggressività e allo Zagabria serve una invenzione per scardinare un Milan così solido. Il guizzo è di Petkovic che al 56’ nello stretto appoggia con un tocco di alta scuola Orsic che entra nelal difesa rossonera e fa centro riaprendo il match. Pioli corre ai ripari, Pioli fa uscire Tonali e mette dentro Pobega e sostituisce uno stanco Giroud con De Ketelaere. Con calma e senza panico, il Davolo non si fa intimorire dalla fiammata croata, ritrova il suo ritmo e al 77’ firma il tris con cui chiude il match: Triangolo in area tra Theo Hernandez e Pobega che scarica il sinistro sotto la traversa. Il Milan fa festa e guarda al Napoli, prossima avversaria di campionato, con grande ottimismo.
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