QUI SASSUOLO-NAPOLI. Nulla è cambiato. Il campionato del Napoli comincia come l’aveva finito, con una vittoria ma non solo. McTominay, autore del primo gol scudetto contro il Cagliari lo scorso maggio, firma di testa dopo poco più di un quarto d’ora la rete del vantaggio sul Sassuolo fotocopiando il gol firmato al “Maradona”, poi ci pensa la nuova stella De Bruyne a mettere il sigillo al “Mapei Stadium” firmando il raddoppio per il 2-0 definitivo con una punizione velenosa ad inizio ripresa che vale il suo primo gol in Serie A. Le due star arrivate da Manchester in due stagioni diverse dunque mettono il marchio sul successo dei campioni d’Italia che non steccano alla “prima”, confermandosi formazione solida, tenace, dal gioco semplice ma quantomai efficace. Oltre ai due gol anche due pali, a conferma della superiorità dei partenopei. Se il messaggio di Conte era quello di non abbassare la guardia, non cullarsi sugli allori e resettare totalmente, la squadra ha risposto come il tecnico leccese sperava. La qualità dei suoi interpreti si è vista fin dai primi minuti e il Sassuolo, tornato in A dopo un anno di Purgatorio, poco ha potuto contro una squadra che ha fatto del palleggio, della concentrazione e solidità le sue armi più potenti. Conte mostra di avere le idee chiare, schiera Meret in porta, Lucca al centro dell’attacco con De Bruyne a supporto e Politano a destra. In regia Lobotka con Juan Jesus titolare in difesa e Neres in panchina. Nei neroverdi il tecnico Grosso punta sul tridente Pinamonti, Berardi e Laurientè. Al fischio d’inizio passano una mancata di secondi e De Bruyne si fa subito notare con un destro al volo che finisce oltre la traversa. Il Sassuolo è ordinato e compatto, trova una replica con Laurientè che arriva in area in piena corsa senza trovare spazio per andare al tiro ma il Napoli cresce con il passare dei minuti si costruisce la prima vera occasione con Rahmani che in area non sfrutta un passaggio illuminante di De Bruyne e poi firma il vantaggio con uno dei giocatori fondamentali della stagione scorsa. McTominay, da centravanti aggiunto, si fa trovare pronto in piena area per raccogliere di testa il passaggio perfetto di Politano e fa centro. Stessa dinamica, stesso schema del gol che al ’Maradonà scardinò la difesa del cagliari nel match che valse il titolo. Il Sassuolo prova a reagire ma quando è in possesso di palla fatica a manovrare (da segnalare una ripartenza di Diog con Meret che blocca in due tempi) mentre il Napoli acquisisce sempre più padronanza e sicurezza nel palleggio. Il primo tempo si chiude con la traversa colpita con un destro a giro da McTominay che si conferma sempre più centrale nei meccanismi offensivi di Conte. Nella ripresa il Napoli non ha l’esigenza di alzare il ritmo, con l’obiettivo di aprire la scatola dei neroverdi che hanno uno squillo con Berardi che sfrutta al 51’ un intervento difensivo troppo leggero di Anguissa in area e calcia di potenza, non lontano dal palo lontano. Il Napoli gioca in surplace per poi affidarsi a fiammate improvvise. Al 55 prende il secondo palo di giornata con Politano che conclude da centro area e deviazione di Doig, poi trova il raddoppio su calcio di punizione, De Bruyne scodella una palla velenosa in area, nessuno interviene e il pallone rotol in rete nell’angolino più lontano. Conte è soddisfatto ma vede che man mano la squadra perde intensità e richiama tutti all’ordine invitando a non calare la concentrazione. L’anno dopo il terzo scudetto insegna. A metà ripresa spazio per Neres al posto di Politano (e poi Gilmour per Lobotka), il Sassuolo perde le misure, si sbilancia e chiude in 10 dal 79’ per il cartellino rosso a Konè entrato duro su Lucca (al suo posto Lang). Il resto è sola gestione per un Napoli convincente, una standing ovation per McTominay uscito ad un minuti dal 90’ e una occasione per il Sassuolo sprecata da Boloca. Ora tra una settimana per i ragazzi di Conte l’abbraccio al ’Maradonà proprio contro il Cagliari, tre mesi e una settimana dopo quel magico 23 maggio.

QUI MILAN-CREMONESE. Il viaggio del Milan verso la Champions parte controcorrente. I rossoneri salpano da San Siro affidandosi al timoniere Modric ma la barca imbarca subito acqua. La “prima” di Max Allegri contro la neopromossa Cremonese è un “flop” inatteso che manda subito messaggi preoccupanti di allarme. Contro un avversario rapido veloce, tutto corsa, sacrificio e aggressività il Diavolo inciampa pericolosamente non riuscendo a trovare le misure per imporre il suo gioco, spesso lento, prevedibile, senza ritmo e con poca fantasia. Modric ha provato con alcune giocate ad illuminare senza riuscirci, ad aumentare le difficoltà ci hanno pensato poi gli attaccanti spesso imprecisi e a tratti nervosi. Ne è uscita una sconfitta per 2-1 sul quale ha messo il sigillo Bonazzoli con una rete capolavoro in semirovesciata al 61’ che ha strappato gli applausi anche di una San Siro sold out che si aspettava un Milan ben diverso, per determinazione, carattere e vivacità. Sotto nel primo tempo per la rete di Baschirotto, il Diavolo sul finire del primo tempo era riuscito a rimettere la partita sulla strada giusta grazie al gol di Pavlovic. Passata la paura ci si aspettava dal Diavolo un secondo tempo più arrembante e grintoso ma a crescere e prendere sempre più fiducia è stata la neopromosssa premiata per il suo coraggio con l’invezione di Bonazzoli che regala ai lombardi per la prima vittoria sul Milan in trasferta della sua storia,. Mai i lombardi avevano iniziato il campionato con una vittoria, altra piccolo record per al squadra di Nicola che firma così la prima sorpresa di questa avvio di campionato. Un avvio amaro invece per Allegri che era alla sua prima panchina dal ritorno in rossonero (era squalificato in Coppa Italia contro il Bari) e che è chiamato a dare subito una sterzata ad una squadra al momento senza una fisionomia ben precisa. Il tecnico toscano deve rinunciare agli indisponibili Leao e Torriani e schiera un 3-5-2 che tende al 4-3-3. C’è Modric in mediana ad ispirare la coppia davanti formata da Fofana ed Estupinian. La Cremonese, come era prevedibile, si arrocca e gioca sulla difensiva evitando di esporsi lasciando al Milan libertà di manovra. Al 4’ primo squillo rossonero con Gimenez che ci prova di sinistro con palla deviata da Baschirotto, al 16’ tiro dalla tre quarti di Estupinan fuori di poco ma è un Diavolo senza ritmo, che fatica a costruire e mettere all’angolo la Cremonese che prima rischia al 20’ per una rete annullata a Gimenez partito in evidente fuorigioco su lancio illuminante di Modric e poi trova il vantaggio con Baschirotto: sugli sviluppi di un corner la palla arriva al limite dell’area a Zerbin che pennella un cross per la testa dell’ex giocatore del Lecce che al 27’ fa centro. I grigiorossi avevano preso coraggio da qualche minuto e hanno colpito alla prima vera occasione. La reazione del Milan non è immediata perché la Cremonese è ben disposta in campo, equilibrata ed aggressiva e la squadra di Allegri non riesce a trovare ritmo e intensità per chiudere gli avversari nella sua trequarti. Serve un guizzo e arriva proprio a pochi secondi dalla fine del primo tempo: Saelemakers, uno dei più attivi ruba palla a Zerbin e imbuca per Estupian che con il sinistra pennella un cross per la testa di Pavlovic che firma il pareggio rossonero Per vincere però serve altro a questo Milan a tratti anche impacciato. Allegri in avvio di ripresa lascia negli spogliatoi Estupinian per inserire Jemenez. Il Diavolo prova a spingere sull’acceleratore, cercando di prendere entusiasmo e fiducia. In tre minuti, tra il 52’ e il 54’ si costruisce altrettante palle gol: Audero respinge un tiro da fuori area di Modric, poi sugli sviluppi di un corner Pulisic ci prova dal limite ma il portiere della Cremonese respinge e Gabbia non riesce ad intervenire in ribattuta, poi è Saelemakers a impegnare Audero che risponde in angolo. Il tecnico Nicola vede la squadra sfilacciarsi e si affida alla panchina inserendo Payero per Vandeputte e Bondo al posto di Grassi. I cambi si dimostrano quantomai vincenti. Da una palla recuperata da Baschirotto (tra i migliori in campo), Pezzella dalla sinistra mette in mezzo dove si avventa in sforbiciata Bonazzoli che fa centro. Un gol capolavoro per tecnica, estetica e tempismo. Grigiorossi ancora avanti e ora il Milan è chiamato ad una reazione immediata da affidare a forza, volontà, tenacia e coraggio. La fiamma però non si accende. Allegri mette dentro Chukwueze al posto di Tomori e inserisce Jashari per Modric: più fisico e meno geometrie. Non basta. La Cremonese regge bene l’assalto di un Diavolo spuntato e mette a segno la sua impresa.

QUI ROMA-BOLOGNA. Buona la “prima” di Gian Piero Gasperini sulla panchina della Roma. La squadra giallorossa all’esordio in campionato contro il Bologna supera all’Olimpico i rossoblu per 1-0. Decide la rete del neoacquisto Wesley al 53’.

QUI GENOA-LECCE. Genoa e Lecce hanno pareggiato 0-0 allo stadio “Marassi” nella gara valida per la prima giornata di Serie A. Salentini più aggressivi nei primi minuti del primo tempo ma è il Genoa a creare due occasioni con Stanciu e Carboni (grande parata di Falcone). Nella ripresa ancora Stanciu con pallone che su punizione esce di poco a lato.

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