CIVITAVECCHIA  – «La decisione dell’amministrazione di revocare il project financing per il parcheggio di via Leopoli rappresenta una mancanza di visione strategica e un’ennesima dimostrazione di come si preferisca fermare i progetti invece di migliorarli».

A dirlo è il capogruppo Lega Antonio Giammusso che interviene sull'argomento incalzando l'amministrazione guidata dal sindaco Marco Piendibene: «Questa scelta è ancora più grave se si considerano le motivazioni urbanistiche non scritte che hanno portato la giunta a togliere la pubblica utilità al progetto, senza nemmeno riportare la questione nella massima assise cittadina, il consiglio comunale, che aveva approvato la pubblica utilità all’interno del bilancio e del piano triennale delle opere pubbliche. La proposta di via Leopoli - evidenzia - in vista dei lavori al mercato cittadino che comporteranno la chiusura della trincea ferroviaria, aggravando la già cronica mancanza di parcheggi in città. L’idea era quella di un project financing innovativo in una zona da riqualificare, con un investimento privato di riqualificazione completa dell’area e l’assunzione di otto lavoratori locali sarebbero stati i benefici. Senza contare in una città dove le scelte azzardate dell’amministrazione sulla viabilità hanno creato ingorghi e totale assenza di nuove aree di sosta».

Un tasto dolente con cui si stanno confrontando molti civitavecchiesi, nelle ore di punta e non, checché se ne dica in post di consiglieri comunali attivissimi sui social, con una città che in determinati orari rimane paralizzata e con tempi di percorrenza triplicati.

«Chi conosce il degrado di quella zona – incalza Giammusso - sa bene quanto fosse urgente un intervento strutturale. Eppure, oggi questa amministrazione ha scelto di bloccare tutto. Una decisione che espone il Comune a potenziali ricorsi e contestazioni da parte della Corte dei Conti.
Personalmente, credo solo ai fatti e i fatti dicono che si è cancellato un intervento utile, concreto e sostenibile senza proporre nulla in cambio. Inoltre dalla delibera di giunta 148 si evince che il Rup che ha approvato il progetto oggi lo ritira dietro un’attestazione urbanistisca menzionata ma non presente negli allegati della delibera. Oggi resta solo l’amarezza per una scelta miope che non tiene conto né dei numeri né dei bisogni reali della città. Revocare un progetto che avrebbe portato investimenti, lavoro e riqualificazione è come chiudere una porta sul futuro. Nel frattempo – conclude - quell’area resta nel degrado più totale, tra episodi di bivacco e continue scorribande. E come sempre, a rimetterci sono i cittadini».
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