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TARQUINIA - La politica tarquiniese scalda i motori in vista delle amministrative della prossima primavera (si parla del 9 giugno 2024, in concomitanza con le Europee). Da tempo il sindaco Giulivi conferma su più fronti di voler correre per il secondo mandato e schieramenti, vicini e lontani, cominciano ad organizzarsi. Il quadro al momento è tutt’altro che chiaro.


Nelle ultime settimane si è fatta insistente la voce di una candidatura a sindaco, in quota Pd - centrosinistra, del tarquiniese Pietro Pacini, 60 anni, una figura di alto profilo con all’attivo un curriculum di tutto rispetto (è direttore generale del Consorzio per il sistema informativo del Piemonte: laureato in Ingegneria elettronica all’Università La Sapienza di Roma con master in Ingegneria delle telecomunicazioni al politecnico di New York, oltre che appassionato di musica). Ma accordi con le foze di centro sembrano lontani.
La conferma arriva da Gino Stella, segretario provinciale Udc, che scandisce: «Le comunali 2024 per Tarquinia sono ancora da scrivere».
«L’incontro e il confronto avvenuto con Pietro Pacini è stato decisamente costruttivo - spiega Gino Stella - anzi, colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per la disponibilità all’ascolto dimostrata, ma quello che posso aggiungere e dire fermamente, è che non c’è stato alcun passo in avanti per alcun tipo di accordo tra le parti».
«L’Udc valuterà con calma quanto da farsi per le amministrative del 2024, ma a questo punto le decisioni dovranno essere prese e condivise dall’intero gruppo politico locale - aggiunge il segretario provinciale Udc– noi non possiamo allontanarci dai nostri punti fermi, quali il nostro simbolo, idee e progetti assolutamente diversi da quanto in questi anni è stato presentato sul territorio di Tarquinia e ai suoi cittadini da questa amministrazione».
«L’Udc sta lavorando per linee programmatiche semplici e trasparenti - conclude Gino Stella - insieme a persone decisamente capaci e disponibili, creeremo le nostre liste con cittadini che desiderano mettersi in gioco per poter vivere in una Tarquinia diversa da quella attuale. Non vogliamo essere definiti l’alternativa se non saremo in grado di offrire ai tarquiniesi qualcosa di veramente innovativo».
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