Roma, 12 dic. (Adnkronos) - "Sta avvenendo lo smantellamento, a volte democraticamente legittimato, della democrazia nel mondo". Questa "regressione non deve solo allarmarci, ma ci costringe a reagire. Abbiamo molti mezzi per difendere la democrazia: il più potente rimane quello di mettersi all'opera". Lo scrive Graziano Delrio sul blog - online da oggi - dell'associazione Comunità democratica, insieme ai contributi degli ex-parlamentari dem Stefano Lepri e Silvia Costa, dell'economista Leonardo Becchetti tra gli altri. "Di fronte agli sconvolgimenti e al ritorno delle guerre cresce un senso di impotenza nei cittadini. E nel frattempo, i potenti della Terra si allenano nello smantellare le regole del diritto internazionale: quei confini che avevano garantito, in buona parte del mondo, la Forza della Legge contro la Legge della Forza", scrive Delrio. "Sta avvenendo lo smantellamento, a volte democraticamente legittimato, della democrazia nel mondo, e la rapida edificazione di una forma di governo libertario-capitalista, amministrata tecnocraticamente. Questa regressione non deve solo allarmarci, ma ci costringe a reagire, per difendere la nostra libertà insidiata, ora pure dalle nuove tecnologie. Abbiamo molti mezzi per difendere la democrazia: il più potente rimane quello di mettersi all'opera, di non rinunciare, di avere il coraggio di impegnarsi per una buona causa. Di prendere parola nello spazio pubblico, nei nostri quartieri e nelle nostre comunità locali e nazionali, per proporre sguardi nuovi. Per costruire amicizia sociale e civile". "È urgente proporre un'ecologia integrale capace di recuperare la dimensione umana e comunitaria della vita. Bisogna collegarsi alle tante esperienze che già si muovono in questa direzione e offrire speranza a chi sogna un progresso più umano. Per ripartire servono un nuovo sogno, nuove forze e un'ideologia nuova, mite e solida". Sottolinea ancora Delrio: "Nel mondo, Italia compresa, stiamo perdendo il contributo specifico dato dai cristiani del Dopoguerra, che lottarono perché ci fosse uno spazio di laicità dentro lo Stato e dentro la politica. La politica non è solo tecnica, ma infrastruttura morale. Chi dice che l'odio per l'avversario politico o per lo straniero sia legittimo va smascherato: il cristianesimo include, è attenzione ai più deboli, non considera nessuno vittima irreversibile della storia. E bisogna difendere alcuni principi non negoziabili. Il primo: la religione, che è il legame comunitario per eccellenza, non può essere messa a servizio di un progetto politico-religioso, come accadde negli anni '30, quando le parole di Mussolini e Hitler diventavano riti e gli slogan una fede. Il secondo: le istituzioni sopravvivono ai partiti e non sono proprietà di chi vince le elezioni".