CERVETERI - «Ci arrendiamo, siamo costretti a tirare i remi in barca». Mastica amaro Corrado Battisti, gestore dell’oasi di Torre Flavia per conto di Città Metropolitana. Tutta colpa dei vandali che hanno nuovamente creato danni alla preziosa palude spaccando per l’ennesima volta le staccionate realizzate per delimitare lo stagno e tutti gli animali che fanno parte dell’ecosistema. Solo che i teppisti sono tornati ancora una volta in azione vanificando tutto il lavoro dei volontari delle varie associazioni che già avevano rimesso mano in seguito alle scorribande dei soliti ignoti. «Le azioni vandaliche sono avvenute sul lato nord – prosegue Corrado Battisti – la situazione ormai è totalmente fuori controllo anche perché con le staccionate di legno sono stati organizzati dei falò e il materiale non è più riutilizzabile». Un danno ingente considerando che le istituzioni avevano speso mesi fa decine di migliaia di euro per riqualificare il monumento naturale che attraversa i comuni di Cerveteri e Ladispoli.

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