Salta un istituto scolastico della Tuscia, finito nel piano dimensionamento scolastico varato dalla Regione nei giorni scorsi.

Seguendo le indicazioni del ministero dell'Istruzione e del merito, infatti ha approvato lle linee guida sulla programmazione della rete scolastica 2024/2025 che prevedono un taglio di 53 istituzioni scolastiche in tutto il Lazio di cui 1 a Viterbo e Latina, 7 a Roma, 3 a Frosinone e Rieti.

Le misure di razionalizzazione riguarderanno unicamente le istituzioni del primo ciclo di istruzione: direzioni didattiche, istituti comprensivi, scuole secondarie di primo grado. «Per quanto riguarda i nuovi istituti tecnici e professionali, invece, per l’anno scolastico 2024/2025 - ha detto l’assessore regionale alla scuola Giuseppe Schiboni - non si ritiene opportuno adottare misure di dimensionamento né accogliere richieste di nuovi indirizzi di studio per nessuna tipologia di istituto». Per l’assessore Schiboni quello approvato è un «atto importantissimo, frutto di un attento lavoro di concertazione con le sigle sindacali e le province. Ma soprattutto figlio di una battaglia politica importante che ci ha consentito di ridurre al minimo l’impatto nel Lazio del dimensionamento scolastico rispetto ai dettami del ministero».

L’assessore ha spiegato anche che «il principio ispiratore di queste linee guida oltre alla concertazione e alla condivisione su cui sono state impostate, è quello di procedere ad accorpare gli istituti sottodimensionati, ponendo al primo posto le esigenze specifiche dei singoli territori provinciali e, in particolare, le criticità esistenti sotto il profilo orografico, della viabilità e, in senso più ampio, infrastrutturale».

La riduzione da completarsi al termine del triennio 2024-2027 avverrà in maniera graduale e ponderata a partire dall’anno scolastico 2024/25.

Non si conosce ancora quale sarà l’istituto della Tuscia che verrà tagliato. Secondo Cristina Costarelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi del Lazio, si conosceranno le scuole coinvolte all'esito dei tavoli di incontro con i sindacati e saranno ufficializzati in un decreto regionale a fine dicembre.