CIVITAVECCHIA — «In questi giorni di fine estate una domanda sorge spontanea: “ma ce fanno o ce so”». A porla è Elena De Paolis, presidente del Tavolo per la cultura dell’agibilità, che richiama il Comune a un salto di qualità sull’accessibilità. «Ben vengano le nuove poltrone dell’Aula Pucci. Le vecchie erano obsolete e poco igieniche. Ma perché non sono stati lasciati gli stalli per le persone con disabilità motoria?».

Il riferimento è alla capienza reale per chi usa la carrozzina: «Se abbiamo circa 4.000 tagliandi di parcheggio disabili significa che potenzialmente migliaia di cittadini potrebbero voler assistere a un Consiglio comunale. Non è possibile se non c’è lo spazio per parcheggiare la carrozzina. Se rifacciamo tutto, mettiamoci a norma».

De Paolis allarga il campo ai servizi per le disabilità sensoriali. «È previsto un traduttore simultaneo per persone sorde? I sistemi sono in carico al Comune, ma non tutti gli uffici li utilizzano. Ci segnalano che presso Civitavecchia Servizi Pubblici tali presìdi non vengono attivati e persone con deficit uditivo sono costrette a scrivere su bigliettini per ottenere un servizio che tutti i cittadini pagano». Sulla mobilità urbana nota un passo avanti e indica le priorità: «Finalmente la rampa di corso Marconi è stata messa in sicurezza. Ora concentriamoci sugli altri scivoli con dislivelli superiori a 25 centimetri, sui raccordi tra marciapiedi e rampe, sulle buche, sui presìdi per ipovedenti e ciechi».

La richiesta è operativa: «Serve un piano degli interventi per mettere in sicurezza gli spazi pubblici, con cronoprogramma e personale esperto di accessibilità. Abbiamo offerto le nostre competenze a titolo gratuito». E torna la domanda iniziale, depurata dalla polemica: «Voglio sperare che sia solo mancanza di conoscenza delle norme, ma è tempo di passare dalle parole ai fatti».

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