Comitato No scorie Viterbo: successo per il banchetto di piazza dei Caduti di sabato scorso. Più di 140 firme e oltre 200 volantini consegnati sono i numeri dell’uscita pubblica del comitato, nato appena qualche settimana fa, che si unisce a tutti gli altri di Tuscia in Movimento per fare quadrato contro l’ipotesi del deposito scorie in uno dei 21 siti risultati idonei nel Viterbese.

Gli attivisti hanno ricordato l’evento del prossimo 11 maggio a Corchiano che seguirà le prime due uscite ufficiali di Tuscia in Movimento: quella di ottobre al teatro comunale di Canino e la marcia di Vulci del 6 aprile scorso.

«Il comitato no scorie Viterbo il 26 aprile scorso – dice Sandra Gasbarri del direttivo – ha organizzato un banchetto informativo sul deposito scorie nucleari e divulgato le ragioni del no. Sono state raccolte più di 140 firme per la petizione contro il deposito e sono stati distribuiti più di 200 volantini».

Quello che è stato fatto finora, però, è solo l’inizio di una battaglia che durerà almeno fino a tutto il 2026, anno in cui potrebbe arrivare la notizia di quale sarà il sito scelto da Sogin per ospitare il deposito scorie. Intanto oggi si riunisce per la seconda volta, nella sede di via della Piagge 23 presso lo spazio Biancovolta, il comitato no scorie Viterbo. All’ordine del giorno ci saranno l’organizzazione interna del comitato con direttivo e gruppi di lavoro; l’aggiornamento della richiesta al Comune di Viterbo e l’organizzazione e la partecipazione alla manifestazione pubblica dell’11 maggio a Corchiano.

«Ci saranno varie iniziative informative e divulgative nelle prossime settimane – dice ancora Sandra Gasbarri - Inoltre saremo presenti l’11 maggio alla manifestazione di Corchiano e invitiamo tutta la cittadinanza viterbese a partecipare».

Il comitato no scorie Viterbo è nato dopo l’incontro svoltosi nelle scorse settimane alla sala regia di Palazzo dei Priori in cui è stato fatto il punto sull’iter per la scelta del sito per le scorie che, attualmente, è alla Valutazione ambientale strategica.

Il comitato si è già dotato di una sede, una chat comune organizzativa e sta lavorando per la diffusione capillare di materiale propagandistico in proprio. Uno sforzo davvero grande che deve avere l’aiuto e la partecipazione di tutti i viterbesi.

Tra i motivi principali addotti dal comitato del no alle scorie la sismicità della Tuscia, la bassa profondità delle falde idriche nei siti proposti dalla Sogin, la nuclearità naturale già presente, gli alti indici tumorali dell’alto Lazio e le servitù ambientali già ampiamente diffuse nella provincia di Viterbo.