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CIVITAVECCHIA – Tutto tace dal mercato cittadino e il progetto rischia di rallentare per il caso “alberi”. Nei giorni scorsi un comunicato stampa del comitato “Salviamo gli alberi” puntava il dito contro il restyling di piazza Regina Margherita tuonando: «Si stanno condannando alla morte i testimoni silenziosi di un secolo di storia cittadina». Attualmente nella piazza si trovano 16 alberi: 15 lecci e un olmo.
Il Comune, alla luce delle perizie, prevede di abbattere i dodici lecci giudicati pericolanti, di lasciare al suo posto l’olmo e di spostare i tre lecci ritenuti salvabili al centro della piazza, in sostituzione della fontana prevista dal progetto. Quello che il comitato contesta è il rischio di successo dell’operazione. D’altro canto i quasi 3 milioni di fondi Pnrr sono legati a scadenze ben precise e rischiare di perderli non è nelle intenzioni del Comune ma il nodo resta da sciogliere e il tempo corre, con la scadenza per i lavori che si avvicina velocemente. Attualmente sono tre gli uffici coinvolti nella “vicenda” restyling e sono l’Ufficio Ambiente di Stefano Giannini, quello ai Lavori pubblici di Patrizio Scilipoti e quello al Commercio di Enzo D’Antò.
La “patata bollente” passa di ufficio in ufficio con Giannini che sta lavorando per trovare la soluzione migliore per non perdere il finanziamento e, al tempo stesso, valorizzare il verde cittadino e gli alberi, mentre Scilipoti si rimette completamente alle decisioni del sindaco Marco Piendibene e dell’assessore Giannini per fare «meglio possibile». C’è poi l’assessore D’Antò che si sta occupando della ricollocazione degli operatori di piazza Regina Margherita per permettere l’avvio dei lavori di restyling.
Dopo l’incidente dei gazebo delle scorse settimane, smontati a causa del forte vento e dei danni provocati dal maltempo a meno di 24 ore dall’installazione, l’amministrazione ci va con i piedi di piombo e si stanno ultimando le procedure per affittare delle strutture più resistenti, qualche novità - secondo gli uffici - dovrebbe arrivare già lunedì. Intanto il tempo corre e gli operatori sono preoccupati dai rallentamenti che il progetto continua ad incontrare, proprio quando - a distanza di anni - i lavori erano stati finalmente affidati. Resta poi l’incognita disagi e traffico con la preoccupazione che i clienti possa essere disincentivati dal caos e dai rallentamenti o, più semplicemente, dall’assenza di parcheggio.
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