«Nel Lazio il settore della cultura muove circa 15 miliardi di euro».

Parte dal dato economico l’intervento di Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico e Internazionalizzazione della Regione Lazio, per sottolineare la rilevanza strategica del Festival Economia della cultura, presentato ieri presso lo Spazio attivo Lazio Innova a Valle Faul. La kermesse, giunta alla seconda occasione, dal 21 al 23 novembre ospiterà nella sala Regia di Palazzo dei Priori seminari, tavole rotonde e panel incentrati sui comparti in cui si declina tutto ciò che fa cultura e sui relativi risvolti imprenditoriali ed economici. Dall’arte allo spettacolo, dal cinema all’editoria, alla valorizzazione turistica del patrimonio storico-culturale. Tre giorni intensi, ricchi di eventi dalla mattina alla sera, che porteranno a Viterbo relatori prestigiosi, tra cui i massimi vertici dell’industria cinematografica e dell’editoria, che saranno inaugurati venerdì 21 novembre dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. «La strategia, la visione alla base di questo festival è pensare il Lazio come luogo d’eccellenza per ospitare eventi di portata nazionale per valorizzare e promuovere la cultura e Viterbo, con la sua identità unica, è la sede ideale. Una città che ha tutte le carte in regola per candidarsi a testa alta a Capitale europea della Cultura 2033» ha sottolineato Angelilli. Auspicando che la rassegna diventi un evento strutturale, la sindaca Chiara Frontini ha rimarcato l'importanza di poter ospitare anche la seconda edizione del Festival che «accende un faro sulla promozione della cultura e sull’economia a essa collegata».

«Sono oltre un centinaio le associazioni e le organizzazioni del territorio operanti nel settore e la condivisione e la sinergia tra istituzioni, imprese e territorio può cambiare le sorti di Viterbo e della Tuscia, implementando il fattore di crescita e sviluppo economico».

Un Festival che, per Daniele Sabatini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, ha come concetto di fondo «un carattere regionale ma con una valenza che può proiettare Viterbo a livello nazionale ed europeo».

Europa che si affaccia già in questa edizione dell’evento. «Con un panel dedicato al Metacluster europeo a guida italiana, che mi vedrà partecipare» ha tenuto a sottolineare la vicepresidente dell’Europarlamento Antonella Sberna, ribadendo anche il dato economico legato alla cultura: «Quasi il 15% della ricchezza nazionale e l’8% nel Lazio».

Per Nicola Ferrigni, delegato della rettrice Tiziana Laureti - in missione in Cina - alla comunicazione dell’Unitus, «il Festival unisce cultura, imprenditoria e territorio lanciando un messaggio di fiducia, visione e responsabilità perché la crescita, la ricchezza viene dalla condivisione».

E la cultura delle nuove tecnologie, tramite la partecipazione di Medioera, «sarà inglobata nel programma degli appuntamenti della 3 giorni» ha spiegato Massimiliano Capo, direttore artistico di Medioera. Ha portato il suo saluto anche Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente e Lavori pubblici alla Camera, esortando a «perseverare. Perché da qui può partire una piattaforma strategica per la crescita dell’economia della cultura».

«Questo festival - ha concluso Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova - è nato un anno fa per far emergere tutta l’imprenditorialità culturale del Lazio. E la scelta di Viterbo come sede testimonia la sensibilità verso le molteplici potenzialità, ancora non tutte emerse, della città e del territorio».