Non è stato un Natale particolarmente felice per Civitavecchia, soprattutto per chi ama le arti marziali. Ci ha lasciato, nelle scorse ore, all’età di 63 anni Stefano Rapaccioni, maestro e volto noto di questo settore, conosciuto, in particolare, per la palestra in via Annovazzi.

Da sempre ha avuto un ruolo importante in questo mondo ed ha formato tantissimi civitavecchiesi alle arti marziali, soprattutto nel wing chun, nel tai long, il wushu e il sanda. Si era distinto soprattutto nel wushu, entrando a far parte della Nazionale italiana in occasione dei Mondiali in Cina del 1988. Il Paese asiatico ha rappresentato una tappa fondamentale nella vita di Rapaccioni, che più volte si è recato là per approfondire le sue conoscenze, coniugando anche interscambi con attori di film d’azione. Il maestro ha formato generazioni di praticanti, poi divenuti anche atleti affermati, come ad esempio il pluricampione mondiale di kick boxing, Massimo Brizi, che con Rapaccioni ha mosso i primi passi. Nel 2000 il sensei ha dato vita all’Aikam, l’accademia dedicata al kung fu. 

Stando alle prime informazioni, Rapaccioni avrebbe avuto un’ischemia e per questo si sarebbe recato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo. Ma la compagna, che nella vita è un medico, avrebbe deciso di portarlo d’urgenza al Belcolle di Viterbo, dove sarebbero state riscontrate delle importanti problematiche e lo avrebbero operato d’urgenza. L’intervento sembrava riuscito, ma una nuova emorragia sarebbe stata fatale per il civitavecchiese.

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