CIVITAVECCHIA – Mentre si avvicina la data prevista per l'abbattimento dei lecci di piazza Regina Margherita continua a salire il numero di cittadini che hanno firmato per opporsi alla decisione. In queste settimane sono finalmente partiti i lavori propedeutici al restyling di piazza Regina Margherita, un maxi progetto da circa 3 milioni di euro da fondi Pnrr – quindi legati a scadenze – per dare un nuovo volto al mercato cittadino.

Un progetto chiacchierato, contestato e criticato che però, nonostante tutto, sta andando avanti. Da un lato c'è un mercato fatiscente che fatica a sopravvivere e che necessita di una boccata d'ossigeno e di decoro, dall'altro c'è un progetto approvato dalla passata amministrazione e “benedetto” da quella attuale nonostante qualche naso storto. Il problema, quello che sta tornando a far discutere i cittadini, è l'abbattimento della quasi totalità dei lecci presenti nella piazza, tre saranno trapiantati altrove con tutte le difficoltà del caso. Parliamo di alberi centenari la cui bellezza è resa evidente ora che la vetusta e fatiscente tensostruttura che insisteva sulla piazza è stata rimossa e il Comitato per salvare gli storici alberi, attivisti ed esponenti politici sono tornati all'attacco e stanno moltiplicando gli sforzi nella speranza di un retrofont dell'amministrazione comunale.

Anche il 27 un nutrito gruppo di attivisti e cittadini si è radunato a piazza Regina Margherita per raccogliere firme tra passanti e curiosi, tra loro anche l'ex delegata Roberta Galletta e il Comitato salviamo gli alberi. Nei giorni scorsi anche il commerciante Mario Benedetti si è interessato alla vicenda accendendo i riflettori sul problema, un problema che – come spiega ad esempio Galletta – è sorto «dal fatto che non c'è stata condivisione del progetto con la cittadinanza. Questo ha fatto sì che molti cittadini fossero all'oscuro dell'abbattimento degli alberi, una scelta scellerata». Non ha convinto i cittadini il comunicato stampa di AVS a difesa delle scelte dell'assessorato all'Ambiente o la perizia che parla di alberi malati da abbattere (la seconda perizia ne salva 3) e le firme crescono.

Il Comitato ha ascoltato Franco Paolinelli, agronomo forestale di Roma, che parla di «alberi fisiologicamente vitali e sani. La loro struttura, il loro scheletro è fuori scala perché le potature non sono state fatte nella giusta misura a partire da 3-4 turni di potatura precedenti. Possiamo iniziare a riconfigurarli a partire da questa stagione, si può ridurre il rischio delle carie stesse. Rimuoverli è una stupidaggine, probabilmente 1 o 2 sono malati e compromessi ma sempre da un punto di vista strutturale, non sono malati fisiologicamente. Quegli alberi hanno un apparato radicale più grande della chioma, strapiantarli è follia pura».

Intanto continua la raccolta firme che online ha superato le 1400 firme verificate mentre ce ne sarebbero circa 1000 raccolte tramite moduli cartacei da volontari e attivisti. Un buon numero che continua a crescere in vista della data prevista per l'abbattimento: il 3 gennaio. Intanto nei giorni scorsi i commercianti hanno vissuto diversi disagi legati al maltempo e alle nuove postazioni temporanee.

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