CIVITAVECCHIA – “Allo stato non sussistono le condizioni per l’esercizio dell’azione di responsabilità nei confronti dei dott. Fiorelli, Africano, Fortunato, Leone, Lotto, Risso, Scotti, Musolino e Monti”. Così si è pronunciata ieri la Corte dei Conti, archiviando il procedimento istruttorio nei confronti di quasi tutte le persone coinvolte, tranne l’ex presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Francesco Maria di Majo e dell’allora segretaria generale Roberta Macii, gli stessi che avevano presentato l’esposto ed oggi chiamati a restituire circa 50mila euro.

La Corte dei Conti aveva infatti aperto un fascicolo per un presunto danno erariale da circa 1.5 milioni di euro, riferiti agli ultimi cinque anni per emolumenti ad personam ed indennità secondo l’accusa indebitamente percepiti da 16 dipendenti di Molo Vespucci.

E sotto la lente di ingrandimento del vice procuratore generale Gaia Pamieri erano finiti appunto gli ex presidenti Pasqualino Monti e Francesco Maria di Majo, all’attuale numero uno di Molo Vespucci Pino Musolino, al segretario generale Paolo Risso con il suo predecessore Roberta Macii e ai componenti degli ultimi due comitati di gestione Vincenzo Leone, Matteo Africano, Francesco Fortunato, Roberto Fiorucci, Pino Lotto e Vincenzo Scotti.

La stessa Corte dei Conti, in riferimento agli attuali vertici dell’ente, ha evidenziato che “va esclusa la colpa grave degli stessi avendo, nel corso del loro mandato – si legge – adottato provvedimenti concreti per fronteggiare la segnalata criticità gestionale”.