Centinaia di messaggi su whatsapp, telefonate, sms: l’articolo pubblicato in prima pagina dalla Verità ha dato la sveglia di buonora a Santa Marinella e non solo.

In primo piano l’inchiesta partita oltre un anno fa, in seguito a una denuncia del sindaco Pietro Tidei, che ha visto le iscrizioni sul registro egli indagati del noto ristoratore Fabio Quartieri, dell’allora vicesindaco Andrea Bianchi (poi prosciolto), dei consiglieri comunali Roberto Angeletti e Fabrizio Fronti e di un impiegato della Multiservizi distaccato a supporto dell’ufficio Urbanistico del Comune di Santa Marinella, Giuseppe Salomone. Il clamore mediatico odierno è dovuto al contenuto dei video relativi alle intercettazioni ambientali nell’ufficio di Tidei. Le microspie non erano lì per lui, ma da quanto captato (e ripreso) ne è scaturita prima una interrogazione parlamentare e oggi, per gli incontri intimi con due donne, l’esplosione del caso mediatico a livello nazionale.

Angeletti, esperto informatico, aveva chiesto copia (come nei suoi diritti) degli atti al momento della chiusura delle indagini e avrebbe esaminato migliaia di ore di video, sul cui presunto contenuto da qualche giorno a Santa Marinella si erano diffuse diverse voci. La svolta che ha fatto emergere la vicenda è arrivata nei giorni scorsi, quando Tidei avrebbe denunciato lo stesso Angeletti per minaccia aggravata, accusandolo di aver diffuso i video e chiedendone il sequestro. Una mossa che però ha fatto arrivare il caso nella redazione del quotidiano quotidiano La Verità. «È chiaro che si tratta di una vendetta politica - ha dichiarato Pietro Tidei in una nota - Ecco le cose come stanno: l’intera vicenda finita sulla stampa riguarda fatti privati e filmati dei quali parla solo un consigliere comunale che, indagato per corruzione, li avrebbe trovati nel fascicolo del processo in cui è accusato di difendere gli interessi di una famiglia. Dei fatti privati non intendo parlare. Sul resto mi sento di dire che quando l'ombra delle ruspe comunali si avvicina al ristorante di quella stessa famiglia, frequentato da politici, giornalisti calciatori e attori, accade che la nostra piccola città – prosegue Pietro Tidei - viene data alle fiamme, e ovviamente il primo a farne le spese è il primo cittadino. Soprattutto quando questi si chiama Pietro Tidei: sono in politica da oltre 50 anni, e più di un anno fa ha denunciato ai carabinieri il tentativo di sfiduciarmi. L'accusa si avvale di un anno di intercettazioni ambientali. Ed è proprio da una di queste intercettazioni che Angeletti di recente dice di aver ritrovato i filmati di due incontri miei con altrettante donne che qualche agente della giudiziaria avrebbe dimenticato tra le carte dell'inchiesta».

«Nella vicenda descritta dall’articolo - dichiara l’avvocato di Pietro Tidei, Lorenzo Mereu - il mio assistito ha assunto sin dall’inizio l’unica veste di persona offesa. E’ stato lui a presentare denuncia all’autorità e ora diviene una seconda volta vittima perché le persone indagate non avrebbero dovuto ricevere copia delle intercettazioni ambientali che riguardano fatti privati e persone totalmente estranee ad ogni ipotesi di reato».

E’ evidente che il contenuto dei video, riportato con riferimento alla denuncia di Tidei nel decreto di perquisizione e sequestro firmato il 18 settembre dal pm e avente ad oggetto il materiale che lo stesso Angeletti aveva legittimamente acquisito tramite accesso agli atti, ha determinato il clamore mediatico che ha fatto passare, per il momento, in secondo piano sia l’indagine partita dalla denuncia di Tidei, sia un eventuale filone parallelo sviluppatosi proprio in seguito alle intercettazioni.

Le domande da porsi sono relative a questa ultima parte, in cui rientrava anche il dialogo con le presunte indicazioni del sindaco al maresciallo dei carabinieri, divenuto oggetto di una interrogazione parlamentare: è stato ritenuto di aprire un altro fascicolo e, qualora fosse così, nelle intercettazioni ci sarebbero altri fatti rilevanti non ancora emersi, oppure la vicenda si esaurirà nel filone originario in cui il sindaco è l’accusatore?

Sono, questi, interrogativi, che troveranno risposta nelle prossime settimane.

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