CIVITAVECCHIA - Un nuovo sit-in del Comitato usi civici per chiedere la nomina di un commissario per l’Università agraria di Civitavecchia. Ad una settimana di distanza dall’ultima protesta cittadini e membri del comitato si sono radunati presso il parcheggio del Tribunale per tornare a chiedere a gran voce la nomina di un curatore per l’ente che possa traghettarlo verso le elezioni. Una sollecitazione che arriva dopo le recenti vicende che vedrebbero i vertici dell’Agraria coinvolti in un’inchiesta per presunto falso in bilancio e, soprattutto, la recente «epurazione» di alcuni soci dell’ente di viale Guido Baccelli. Diversi soci, infatti, si sono visti recapitare una raccomandata con oggetto «Contestazione dei presupposti per la perdita della qualità di socio», la motivazione è quella di aver avuto una condotta «lesiva» nei confronti dell’ente avendo protestato con la Regione ed essendo in causa con l’Agraria per la sussistenza del vincolo di uso civico sulla propria abitazione. Tra i soci che si sono visti recapitare la raccomandata c’è Vincenzo Battilocchio, del Comitato usi civici. «L’Agraria - ha spiegato - mi ha scritto una lettera in cui mi spiega che sono un socio sgradito perché mi sono permesso di reclamare contro l’operato dell’ente, sulle attività messe in campo che, secondo me, non sono corrette. Probabilmente hanno paura che andiamo alle elezioni. Chiediamo nuovamente che intervenga il presidente del tribunale, ci auguriamo che dopo il 19 ci dica sì o no sulla nomina del Commissario perché è un problema della città». Il 19 si terrà un tentativo di mediazione ma dal Comitato si sono detti piuttosto scettici sull’utilità di questo passaggio. «Non vedo che mediazione possa esserci - ha tuonato Battilocchio -, assurdo noi abbiamo solo reclamato e veniamo epurati». Inoltre a fine maggio si terrà un consiglio comunale aperto a fine maggio anche se la speranza del Comitato è che arrivi prima l’intervento della Magistratura. «I soci che reclamano - conclude amareggiato Battilocchio - devono andare via, assurdo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA