“Aeroporto di Viterbo: nuovo modello di Regional Airport” il titolo del progetto, presentato due giorni che ha lanciato l’aeroporto regionale a Viterbo con inizio lavori entro il 2024. Un risultato importante, almeno apparentemente, presentato, tra gli altri, dal viceministro ai Trasporti Bignami, il presidente Enac De Palma e dai vertici dell’Esercito e dell’Aeronautica e dal presidente della Commissione Ambiente della Camera Mauro Rotelli con il consigliere regionale Daniele Sabatini. Ma c’è chi dice no. «Aeroporti di Roma è al collasso – dice l’avvocato Giovanni Bartoletti, conoscitore del mondo militare e già presidente del Comitato per l’Aeroporto a Viterbo dal 2009 e assessore all’Aeroporto in quel periodo – perché non c’entrano più passeggeri essendosi accollato anche il 40% del traffico di Ciampino per decisione del Consiglio di Stato. Il 40% dei 5 milioni di passeggeri, quindi, ora è dirottato su Fiumicino. Ciampino decrementa. Fiumicino si doveva allargare a Maccarese ma il Tar ha bocciato questa ipotesi, così come non credo che l’espansione a sud di Roma sia possibile». Bartoletti, alla notizia dell’aeroporto regionale affidato con un milione di euro a Viterbo, ha sussultato perché Viterbo, per il problema del decongestionamento di Fiumicino, era stata la soluzione già decisa anni fa da Enac e poi dimenticata come aeroporto internazionale. «Con questa situazione Aeroporti di Roma, al collasso – continua Bartoletti - o non sa davvero come gestire questo traffico di passeggeri, anche in vista del Giubileo, oppure sta vendendo come sembra che stia succedendo dopo Autostrade. Se si opta per la vendita è ovvio che non è conveniente parlare del problema di come gestire l’enorme mole di passeggeri. Pierluigi Di Palma, presidente Enac, al tempo dell’attribuzione del terzo scalo del Lazio a Viterbo, si batté per avere l’aeroporto a Frosinone ed oggi sempre a Frosinone lo vuole portare, lo ha detto su Repubblica a settembre del 2022. E’ chiaro che l’aeroporto regionale attribuito a Viterbo porterebbe ad accontentare il territorio della Tuscia e, poi, si dovrebbe accontentare Frosinone. E’ un mio pensiero. Oppure potrebbe ragionare portando la Scuola Interforze elicotteri da Frosinone a Viterbo insieme all’aeroporto regionale e, quindi, riprendendo la scelta di Frosinone per lo scalo nazionale». Sull’aeroporto regionale, poi, Bartoletti precisa che con le sue affermazioni non dice di non volerlo ma «chi lo paga? La Commissione Trasporti della Camera, nell’ultima riunione di studio sull’aeroportualità italiana, ha praticamente detto che chi vuole l’aeroporto se lo paga. L’aeroporto ha bisogno di dogana, Enac, torre, Enav, gestione delle forze dell’ordine, servizi antincendio e tanto altro». Quindi la constatazione dei numeri irrisori dei voli sugli aeroporti regionali. «A Siena, sull’isola d’Elba, a Verona ed a Pavullo, nominato ieri in conferenza stampa – continua l’ex presidente del Comitato – atterrano pressoché zero aeroplani. Ho volato recentemente a L’Aquila ed ero nell’unico aereo atterrato quel giorno. Ancona, che è un aeroporto importante in questa fascia, è vuoto, ci atterrano pochi aeroplani solo d’estate. Sono spese infinite ed è la Commissione competente ad avere detto che se si stratta di strutture antieconomiche lo Stato non paga più e si devono autosostenere».