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Recupero delle morosità sui tributi Imu e Tari, è scontro in consiglio comunale. A sollevare la questione in aula il consigliere della Lega Andrea Micci e quello del gruppo misto Marco Bruzziches, che fin dall’insediamento a Palazzo dei Priori porta avanti - prima dai banchi di maggioranza e ora da quelli dell'opposizione - una battaglia per il rientro dei crediti spettanti al Comune.
Nel mirino dei due esponenti di minoranza sia l'appalto del servizio di riscossione a una società esterna sia le cifre recuperate. Quest’ultime decisamente esigue rispetto al totale stimato: a fronte di morosità per 1,5 milioni di euro è stato recuperato solo il mezzo milione. Una cospicua differenza su cui il leghista Micci e Bruzzone hanno interrogato l'assessore a Bilancio e Tributi Elena Angiani.
L’esponente di giunta ha replicato che «l’attività di recupero funziona, nel 2025 registriamo una maggiore entrata di 200mila rispetto alla stima».
Interrogata poi su quale sia la futura volontà politica dell’assessorato in merito alla formula dell'esternalizzazione del servizio di riscossione, il cui appalto scade il 31 dicembre di quest'anno, Angiani ha risposto puntualizzando che «l’affidamento esterno attiene al dirigente, la volontà della politica è che il servizio funzioni». Punto. Ma Andrea Micci non intende mollare e ha voluto approfondire delle criticità rilevate sulla gestione del servizio affidato all’azienda esterna, ricostruendone la storia. «Nel 2023 è scaduto l’appalto, a cui sono seguite diverse proroghe fino all’assegnazione per 2 anni di un nuovo appalto fino a dicembre 2025 alla stessa società». Appalto biennale del valore di 340mila euro.
Le contestazioni più pesanti, mosse dal leghista e da Bruzziches, riguardano però quelle che ritengono inadempienze contrattuali rispetto a quanto richiesto nel bando. «Risulta che la società svolge il 50% delle attività previste dagli accordi contrattuali, tra cui rimborsi Imu e sopralluoghi su immobili comunali che invece vengono svolti da dipendenti dell'ente e il servizio di digitalizzazione che il Comune effettua tramite Poste italiane pagandolo a parte».
Di fatto, per i due esponenti di minoranza «si paga per l'appalto di servizi che non vengono svolti».
Un’altra presunta inosservanza contrattuale messa in luce dai due consiglieri riguarda il numero del personale messo in campo dalla società: avrebbe lavorato per lungo tempo con 5 dipendenti invece dei sei richiesti nel bando e il sesto sarebbe stato assunto solo negli ultimi mesi.
Con Bruzziches che rincarando la dose puntualizza inoltre che l'azienda «lavora con gli uffici e le attrezzature messe a disposizione dal Comune».
Una serie di criticità che, secondo l’esponente del Carroccio, impongono una riflessione seria su come gestire l’attività di recupero crediti per il futuro, alla scadenza dell’appalto a dicembre. E per Andrea Micci la soluzione è quella di internalizzare il servizio «gestendolo in maniera autonoma con r