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Cinghiali a Viterbo: si passa dalle parole ai fatti. Il Comune è in cerca delle ditte specializzate per la cattura. È stata pubblicata una manifestazione di interesse rivolta a soggetti qualificati, con scadenza fissata al 25 giugno. L’avviso prevede una base d’appalto di 60.349 euro oltre Iva e un affidamento diretto del servizio per sei mesi per l’apposizione delle gabbie, la cattura e il ritiro dei cinghiali vivi.
Il tutto secondo le attuali normative vigenti in materia di sicurezza e benessere degli animali.
In tutto dovrebbero essere circa 150 gli ungulati da portare lontano dalle vie centrali e periferiche di Viterbo, questo almeno è previsto dal piano presentato e approvato dal Comune di Viterbo.
Si entra, quindi, nel vivo per affrontare una volta per tutte il problema dell’aumento esponenziale dei cinghiali nella città di Viterbo: l’intervento è previsto nelle zone urbane e periurbane di Viterbo e prevede la semplice cattura e messa in sicurezza dell’animale al fine di evitare rischi per l’incolumità e la salubrità pubbliche.
L’attività di ingabbiamento e ritiro dei cinghiali è stata progettata dalla società Kassena srl e il compenso sarà dato mediante canone e a misura.
Le imprese interessate a questo servizio che ha lo scopo di alleggerire la presenza degli ungulati a Viterbo devono presentare le propria candidatura entro il prossimo 25 giugno scrivendo alla pec del Comune di Viterbo ambiente@pec.comuneviterbo.it.
Una volta inviata la propria candidatura le imprese saranno invitate a presentare un preventivo per la valutazione finale che porterà alla scelta della ditta vincitrice.
La delibera comunale di Viterbo del 15 maggio e l’avviso che richiede la disponibilità al servizio di ingabbiamento, cattura e ritiro dei cinghiali, rientrano nella previsione di spesa presente del documento unico di programmazione 2025-2027 di Palazzo dei Priori e del bilancio preventivo. Il piano comunale per i cinghiali, pari a 87 mila euro, non dettaglia cosa ne sarà dei cinghiali.
La risposta, però, la fornisce l’assessora all’agricoltura del Comune di Viterbo, Patrizia Notaristefano.
«Ci sono due possibilità – dice l’assessora Notaristefano – per la fine dei cinghiali. Nel caso questi esemplari vengano catturati con le gabbie saranno portati al macello secondo la filiera ordinaria».
La carne di cinghiale, si sa, è molto buona ma non dovrà avere effetti di narcosi, che è l’altra possibilità studiata per la cattura urbana. «In questo caso – dice ancora Patrizia Notaristefano – per motivi di salute pubblica verranno subito inceneriti». La speranza di tutti i viterbesi è che questo sforzo del Comune di Viterbo porti, finalmente, ad un allentamento reale della presenza di cinghiali sul territorio.