Ci sono carriere che si misurano con i numeri e altre che si raccontano attraverso i ricordi. Quella di Tommaso Alongi, giocatore della Supernova Fiumicino in DR1, appartiene senza dubbio alla seconda categoria: un percorso fatto di crescita, momenti difficili, amicizie vere e palazzetti che diventano casa. Ripensando alla partita più bella della sua carriera, Alongi non ha dubbi: «Con la Stella Azzurra nel 2019». Un ricordo speciale, legato a un momento chiave del suo sviluppo: «Ero in una fase di grande crescita e quella gara ha rappresentato una tappa importante del mio percorso». Non solo una vittoria o una buona prestazione, ma la consapevolezza di stare andando nella direzione giusta. Non manca l’onestà quando si parla della partita più brutta: «Contro Veroli quest’anno». Una gara complicata, segnata dal peso delle aspettative e da un lungo periodo di inattività: «Sono sceso in campo con molta pressione addosso e non sono riuscito a esprimermi come avrei voluto». Un passaggio difficile, che però fa parte del cammino di ogni atleta. Tra i compagni di squadra, il più forte per Alongi è Giovanni Ferretti, cresciuto con lui all’Alfa Omega: «Oltre al talento, ci lega una grande amicizia che si riflette anche in campo». Un legame che va oltre il parquet e che spesso fa la differenza nei momenti decisivi. Guardando invece agli avversari, il nome che spicca è quello di Matteo Visintin della Honey: «Un giocatore completo, intenso e molto difficile da contenere». Il tipo di sfida che misura davvero il livello di un atleta. Se il talento è importante, lo spogliatoio lo è altrettanto. E il compagno più simpatico è senza dubbio Lorenzo Zizzo: «Abbiamo iniziato insieme da bambini nei Boys 90. Con lui si ride sempre e l’intesa è naturale». Un’amicizia di lunga data che rende il basket ancora più speciale. Parlando di allenatori, Alongi sceglie di non fare un solo nome, ma tre, ognuno fondamentale in modo diverso. Giulio Perini per la crescita tecnica e la comprensione del gioco, Dimitri Sementilli per l’insegnamento del valore del gruppo e del lavoro comune, ed Emanuele Zarantonello per l’aspetto umano e affettivo: «Una figura fondamentale per la mia formazione e per la passione per il basket». Tra i palazzetti, l’emozione più grande è legata al Taliercio di Venezia, vissuto durante il Torneo Zanatta: «Un impianto storico, un’atmosfera incredibile». Ma il sogno guarda anche al passato: «Mi piacerebbe tornare a giocare al Palazzetto dello Sport di Fiumicino, dove tutto è iniziato quando avevo 5 anni. Sarebbe come chiudere il cerchio». Ed è proprio questa immagine a raccontare meglio Tommaso Alongi: un giocatore che guarda avanti senza dimenticare da dove è partito, con il basket non solo come sport, ma come filo conduttore della propria crescita personale.

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