Non è per nulla un sabato felice per la Nc Civitavecchia, che cede con un distacco evidente contro Lazio. Al PalaGalli, nella prima giornata di ritorno di serie A2, vincono gli aquilotti con un netto 13-6. Sembrava poter essere l’occasione di riscatto per la formazione di Marco Pagliarini, anche questa volta coadiuvato in panchina da Marcello Del Duca, ma alla fine ha dovuto subire l’ennesimo boccone amaro di questa stagione. È da novembre che la Nc manca l’appuntamento con la vittoria, è passato praticamente un girone, visto che sabato si andrà ad Ancona, unica squadra sconfitta da Romiti e compagni. Eppure le cose non erano iniziate male per la formazione di Marco Pagliarini, bene in presa sugli avversari fino al 3-3. Pagliarini segna subito per i suoi, poi la Lazio capovolge la situazione con Jankovic e Vittorioso. Ad inizio secondo tempo l’ex Roma Gatto riporta il match in parità, ma è nuovamente il serbo Jankovic a spostare la situazione dalla parte dei romani. L’ex Romiti dal centro consente ai padroni di c sa di andare sul 3-3, ma è proprio qui che interrompe la vera e propria partita del Civitavecchia. Infatti da questo momento in poi, si vedono solo bandiere biancocelesti al vento, con un parziale pesantissimo di 8-0, che ha distrutto la partita. Alla fine il serbo Jankovic farà poker, tre le reti di un Marini spesso libero di tirare come e dove vuole. E un ulteriore segnale negativo per i rossocelesti è arrivato che questa volta, a differenza di altre, hanno provato a far vedere qualcosa di diverso, con doppio centroboa, su cui si presentavano Romiti ed uno tra Mazzi ed Urbani, e maggior capacità di andare al tiro, molti di più rispetto ad altre partite. Ma la supremazia della Lazio è stata enorme ed ora il campanello d’allarme per una nuova retrocessione in serie B è fortissimo. Il tabellino finale parla di doppiette di Carlucci e Romiti, in gol anche Gatto. Come detto questa è una sconfitta che apre scenari molto negativi per la Nc. Questa volta non possiamo dire alla squadra di non aver fatto qualcosa per rompere con il proprio destino. Qualche idea si è vista, inizialmente è anche riuscita, ma appena la Lazio ha alzato il livello della prestazione c’è stata una sola squadra in vasca. Stupisce che i romani anticipassero qualsiasi movimento o qualsiasi tiro dei civitavecchiesi, che finivano continuamente nella cesta dei biancocelesti, con ogni situazione dei padroni di casa che appariva decisamente prevedibile. Più volte abbiamo parlato di un Civitavecchia che non riusciva ad esprimersi come voleva, che mancava sempre in alcune fisionomie del gioco. Questa volta non possiamo dirlo, semplicemente a Romiti e compagni non è riuscito nulla di quanto avevano architettato nel loro piano partita. Non stiamo parlando di impegno, ma proprio di tattica e di quello che serve per vincere una partita, ovvero i gol. Per quanto riguarda la difesa, invece, sicuramente non è stata una prova positiva da parte della Nc, anzi, potremmo usare aggettivi ben più pesanti e roboanti. Troppe volte i giocatori della Lazio sono stat
i liberi di avvicinarsi alla porta senza nessun disturbo, con i difensori che provavano unicamente a coprire sul perimetro, soprattutto per fermare un elemento di valore per l’A2 come il centroboa Leporale, oppure altri elementi capace di dare grande fastidio come Nenni e Vittorioso. Purtroppo la stagione sta prendendo una piega decisamente negativa e antipatica per la squadra. E se l’anno scorso c’erano alcuni appigli come le problematiche del Covid e del PalaGalli, questa volta, purtroppo, la situazione di classifica è la semplice addizione di quanto avvenuto in questi mesi. La piscina è stata sempre aperta, nonostante le numerose difficoltà, le assenze, finora, sono state nel numero di quelle che hanno avuto tutte le squadre del girone Sud. La sensazione sempre più cavalcante è che le forze a disposizione del Civitavecchia siano queste e che difficilmente sia possibile fare di meglio. Ma in qualche modo, che sia diretta o dopo i playout, in qualche modo i rossocelesti devono acciuffare questa benedetta salvezza.

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