CIVITAVECCHIA – La data adesso è nero su bianco: 1° aprile. È quella indicata dalla Regione Lazio nella comunicazione inviata al Comune di Civitavecchia per l’avvio dell’Unità di rete 1 “Tirreno Nord”, insieme alle Valli del Tevere e al Litorale Sud. Un passaggio che accelera bruscamente la riorganizzazione del Trasporto pubblico locale e che ha spinto autisti e personale del settore Tpl di Civitavecchia Servizi Pubblici a rompere il silenzio. I lavoratori hanno scritto una lettera aperta all’Amministrazione comunale, esprimendo timori e richieste in vista di una scadenza che considerano ormai imminente. Pochi mesi, secondo i dipendenti, per chiarire il futuro del servizio, delle tutele occupazionali e della stessa municipalizzata. «Mancano poche settimane a una scadenza che rischia di essere epocale – scrivono – troppo poche per restare in silenzio o affidarci all’incertezza».

Nel testo emergono preoccupazioni che vanno oltre la dimensione personale. I lavoratori parlano delle proprie famiglie, ma anche della qualità del servizio reso all’utenza, temendo che un cambio di gestione non accompagnato da un percorso condiviso possa avere ricadute su cittadini, pendolari, studenti e anziani. Al centro c’è anche il destino di Civitavecchia Servizi Pubblici, definita un patrimonio della città, oggi però privo di una prospettiva chiara. Il nodo resta quello delle garanzie occupazionali e della valorizzazione delle professionalità maturate negli anni. Un tema che si intreccia con la riforma regionale del Tpl e con l’affidamento dei servizi alle Unità di rete, che ridisegna ruoli e competenze degli enti locali. I dipendenti temono che decisioni prese “altrove”, senza un confronto diretto con il territorio, possano produrre conseguenze difficilmente reversibili. Per questo la richiesta è netta: aprire subito un tavolo di confronto. Un incontro urgente che coinvolga Amministrazione comunale, azienda, organizzazioni sindacali e lavoratori, ma anche i consiglieri regionali del territorio, chiamati a svolgere un ruolo di raccordo con la Regione Lazio. L’obiettivo, spiegano, è non arrivare impreparati all’avvio della nuova fase e poter governare il cambiamento, anziché subirlo.

«Non chiediamo privilegi – si legge nella lettera – ma certezze, trasparenza e responsabilità». Un appello che suona come un invito alla politica locale ad assumere una posizione chiara, in una partita che non riguarda solo i dipendenti Csp, ma il futuro stesso del trasporto pubblico cittadino. Con il conto alla rovescia ormai avviato, il messaggio dei lavoratori è chiaro. «Il tempo delle attese è finito. Ora servono risposte».

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