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Fratelli d'Italia Civitavecchia, attraverso un comunicato, esprime forte preoccupazione e sconcerto per l'approvazione del nuovo regolamento sugli impianti sportivi, accusando l'amministrazione PD-5 Stelle di aver completamente ignorato le esigenze delle associazioni sportive dilettantistiche locali. Il partito contesta l'affermazione dell'amministrazione secondo cui il regolamento sarebbe stato "condiviso" con il mondo sportivo. «La verità è che la discussione si è svolta solo in commissione consiliare, senza il coinvolgimento diretto delle società, dei dirigenti e degli atleti», si legge nella nota. «Si è preferito approvare il testo in Consiglio Comunale per poi, solo in un secondo momento, convocare un tavolo di confronto con le ASD. Un approccio che riteniamo irriguardoso ed inaccettabile».
Fratelli d'Italia punta il dito su quattro aspetti critici del nuovo regolamento, che viene radicalmente contestato, oltre che nel metodo, anche nei contenuti, che Fratelli d'Italia aveva, peraltro cercato di migliorare in consiglio comunale, proponendo una ventina di emendamenti insieme agli altri consiglieri di minoranza, emendamenti che sono stati bocciato dalla maggioranza di sinistra.
MANUTENZIONE STRAORDINARIA Il nuovo regolamento prevede che i costi per la manutenzione straordinaria degli impianti, tradizionalmente a carico del proprietario, siano scaricati sulle ASD, insieme a spese come pulizia, guardiania e cartellonistica. «Le ASD sono associazioni senza scopo di lucro. È impensabile che si possano accollare oneri di questa portata», ha dichiarato il partito, evidenziando il rischio di mettere in ginocchio molte realtà sportive locali.
ACCATASTAMENTI E AGIBILITÀ Il comunicato solleva dubbi sulla regolarità catastale e sull'agibilità degli impianti comunali, chiedendo chiarezza e trasparenza. La preoccupazione è che eventuali problemi strutturali o burocratici vengano ora trasferiti ai futuri gestori, mentre dovrebbero rimanere a carico del Comune in qualità di ente proprietario.
DISCREZIONALITÀ SULLA CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI E SULLE TARIFFE Fratelli d'Italia critica la mancanza di un criterio chiaro e definito nella classificazione degli impianti e l'eccessiva discrezionalità lasciata alla Giunta Comunale nella riduzione delle tariffe, che possono essere applicate solo “in ordine a peculiari situazioni di società sportive che svolgono attività agonistica di vertice”. Questo approccio, secondo il partito, penalizza la maggior parte delle associazioni e apre la porta a decisioni arbitrarie e potenzialmente clientelari.
MANCATO DIALOGO Il partito sottolinea come, in oltre un anno di governo, il delegato allo sport non abbia mai convocato una riunione con le ASD del territorio. «Le associazioni si sentono giustamente deluse e non coinvolte», conclude la nota.
«Fratelli d'Italia - sottolinea il comunicato - si schiera al fianco delle associazioni sportive, e aspetta risposte chiare e urgenti dall'amministrazione. Non si può pretendere che il mondo dello sport civitavecchiese risolva i problemi di un'amministrazione che, dopo un anno di governo, dimostra di essere ancora in alto mare. A questo punto, l'unica domanda che rimane è: a chi volete dare in gestione questi impianti? Aspettiamo risposte dall'amministrazione comunale».
Pollice verso sul regolamente anche da parte di Forza Italia, attraverso le parole del capogruppo Luca Grossi.
«La scelta di inserire la piscina di Via Maratona tra gli impianti secondari - dichiara il consigliere d’opposizione - abbassa il peso economico della concessione e ridimensiona i criteri tariffari. È una scelta politica, non un dettaglio tecnico. Rispetto al regolamento 2015, la situazione peggiora: prima i grandi danni strutturali restavano al Comune; oggi (Art.12 e Art.8 lett. h–i) tutto sembra passare ai gestori. Ricordo che lo stesso Pacifico nel 2019 criticava questo meccanismo, parlando di “errore morale e legale” quello delle manutenzioni ordinarie e straordinarie a carico delle associazioni. Oggi difende ciò che ieri attaccava. Cosa è cambiato? Manca però una regola chiara per impedire o limitare a chi già gestisce grandi palestre provinciali di accumulare anche palestre comunali o scolastiche. La nostra proposta di emendamento per evitare questo rischio è stata bocciata. Perché? La realtà è che il regolamento scarica sempre più responsabilità e costi sulle società: pulizie, guardiania, cartellonistica. utenze e manutenzioni straordinarie. Per le piccole associazioni significa un aggravio concreto. Il regolamento parla chiaro (Art.8 lett. h–i): la manutenzione straordinaria e l’eventuale accatastamento possono ricadere completamente sui gestori. Non è solo un chiarimento, è un trasferimento di costi dal Comune che può essere previsto in convenzione. Le associazioni sportive non sono mai state consultate pubblicamente, nonostante le richieste. Abbiamo chiesto di rinviare l’approvazione fino all’incontro con le società, previsto pochi giorni dopo, ma non siamo stati ascoltati. Questo non è confronto: è imposizione. Il Partito Democratico non ha fatto dell'apertura alla società civile un suo credo? E la condivisione»?
Grossi elenca poi altre criticità, tra cui quelle legate alle riprese audiovisive (previste autorizzazioni anche per i giornalisti, un bavaglio inutile) e ai parcheggi (i gestori dovranno controllare e regolare chi entra nei piazzali, oltre a pulizia e guardiania. Ulteriore peso sulle associazioni).
«In sintesi - conclude il capogruppo di FI - il Regolamento 2025 aggrava i costi sui gestori, non previene davvero i monopoli, scarica responsabilità che prima erano del Comune e soprattutto non ha previsto un vero confronto con le società sportive. Lo sport è un bene comune: non può essere trattato come un pacchetto di oneri da scaricare sugli altri».
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