SANTA MARINELLA – I consiglieri comunali d’opposizione di Santa Marinella accusano il sindaco Pietro Tidei di mistificare la realtà in merito alla rinuncia dell’opposizione di assumere deleghe.

«Ciò che è avvenuto durante il consiglio comunale  è la prosecuzione dei vecchi metodi del sindaco della nostra città, nonostante egli stesso, in più di un'occasione, augurava un cambio di passo per questa sua nuova legislatura», affermano i consiglieri comunali d’opposizione di Santa Marinella Alina Baciu, Ilaria Fantozzi, Domenico Fiorelli, Roberto Angeletti, Eugenio Fratturato, Clelia Di Liello. «Tidei ha chiesto, in cambio della vicepresidenza, ripetutamente e a ciascuno di noi, prima e durante lo

svolgimento delle votazioni per l'elezione del presidente del consiglio, un voto per Emanuele Minghella, voto indispensabile per l'elezione dello stesso in prima e seconda chiama, quando il quorum necessario per

la proclamazione è di 12 consiglieri su 17 – spiegano gli esponenti della minoranza –  Noi dell'opposizione abbiamo ritenuto fosse giusto, coerentemente con il mandato che i nostri elettori ci hanno delegato, non partecipare a questo giochetto. Non è prerogativa del sindaco andare in giro a proporre ai singoli consiglieri di opposizione questo o quell’incarico, come se ne disponesse personalmente. Le proposte e i confronti si svolgono in conferenza dei capi gruppo, non a margine dei consigli e in modo estemporaneo. La maggioranza però, una volta eletto il presidente, forse per 'punizione' ha ritenuto di dover tenere per sé anche la vicepresidenza, eleggendo il consigliere Alessio Rosa, in barba a qualsiasi principio di trasparenza, garanzia, consuetudine e buon senso. Ritenevamo e riteniamo che la vicepresidenza spetti di consuetudine all'opposizione e che, di conseguenza, sarebbe dovuta essere proprio la stessa a scegliere, al proprio interno, la figura che meglio la rappresenta.

Il mercimonio del 'ti voto se mi voti' sa di politica ammuffita e superata e di sicuro non porta alcun bene alla città».

«Abbiamo rispetto delle istituzioni e non riteniamo che il ruolo della vicepresidenza meriti una tale svalutazione – aggiungono i consiglieri di minoranza - Se si voleva rispettare la volontà dell'opposizione, visto che in prima chiama noi dell'opposizione avevamo votato il consigliere Clelia Di Liello, la maggioranza avrebbe potuto e dovuto allinearsi nella seconda chiama sul nome della Di Liello. Da una coalizione di centrosinistra che sbandiera con orgoglio l'importanza della parità di genere ci aspettavamo molto di più. In consiglio comunale siedono ben 8 donne, sarebbe stato un gesto significativo riservare il ruolo ad una di esse. Ma anche qui, nemo profeta in patriam».