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Il vicepresidente del consiglio regionale, Enrico Panunzi, ha presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, sull’esclusione dei treni regionali dalla linea Direttissima Roma-Firenze a partire dal 1° gennaio 2026 – con l’ipotesi, addirittura, di un anticipo a dicembre 2025, che «rischia di avere un impatto gravissimo sulla vita quotidiana di migliaia di viaggiatori, pendolari, studenti e lavoratori».
«La decisione - spiega Panunzi - deriva dall’applicazione della Delibera n. 178/2024 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti e dal Prospetto Informativo della Rete 2026 presentato da RFI. In concreto, queste disposizioni eliminano la deroga che oggi consente ai treni regionali di viaggiare sulla Direttissima anche a 160 km/h, imponendo un limite minimo di 200 km/h. Il risultato? I treni regionali non potranno più accedere alla linea veloce, venendo dirottati sulla linea lenta, con tempi di percorrenza notevolmente aumentati».
Per Panunzi «si tratta di una scelta sbagliata, che colpirebbe in modo insostenibile il nostro territorio: oltre a danneggiare studenti e lavoratori che ogni giorno si spostano tra Lazio, Toscana e Umbria, si rischia di vanificare gli ingenti investimenti pubblici fatti per l’acquisto di nuovi treni regionali progettati proprio per la Direttissima. Treni che, senza le tracce orarie garantite, non potrebbero nemmeno essere utilizzati come previsto».
Una preoccupazione condivisa anche dagli assessori regionali ai Trasporti di Lazio, Toscana e Umbria – Ghera, Baccelli e De Rebotti.
«Per questo, insieme ai colleghi Mario Ciarla, Emanuela Droghei, Daniele Leodori, Michela Califano e Sara Battisti - conclude - chiedo al presidente Rocca e all’assessore Ghera quali azioni concrete stiano mettendo in campo per evitare tutto questo. Dobbiamo dare risposte chiare e tempestive a chi ogni giorno si affida al servizio pubblico per studiare, lavorare, vivere».