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ALLUMIERE – Oggi, 24 agosto 2025, Allumiere si ferma. Niente rumori, se non quelli delle bandiere che sventolano, dei tamburi che risuonano, delle voci che si intrecciano tra vicoli e piazze. È il giorno più atteso dell’anno, quello in cui l’intera comunità vive un’unica emozione, un unico respiro, un unico cuore: il Palio delle Contrade. Quella che si corre oggi è la 59ª edizione moderna, ma le radici di questa manifestazione affondano nel lontano 1500, quando le miniere di allume trasformarono questo borgo in un centro nevralgico dello Stato Pontificio. La tradizione vuole che sia stato Agostino Chigi, detto il Magnifico, appaltatore delle miniere e senese d’origine, a introdurre qui il folklore del Palio, ispirandosi alla sua città natale.
Oggi, dopo quasi sei secoli, quella scintilla arde più viva che mai. Il Palio ad Allumiere non è un evento, è un modo di vivere. È la sfida tra contrade, certo, ma è anche il collante che tiene insieme la comunità, il filo invisibile che unisce generazioni. Ogni anno, per dodici mesi, centinaia di contradaioli lavorano senza sosta: c’è chi allena gli asinelli, chi prepara i costumi, chi scrive le coreografie per il corteo, chi insegna ai più piccoli l’arte degli sbandieratori. Quest’anno, l’attesa è stata accompagnata dal fascino del Cencio 2025, un’opera straordinaria firmata dall’artista Danila Pietrini, che rende omaggio al bicentenario della concessione delle case popolari del “Fabbricone” e dei forni per il Pane Giallo ai minatori, voluta da Papa Leone XII. Un drappo che è più di un trofeo: è un simbolo di identità, memoria e orgoglio collettivo. Le giornate che precedono il Palio sono un crescendo di emozioni, conosciuto da tutti come la “Settimana Santa” di Allumiere: dal 20 al 22 agosto, le sei Contrade – La Bianca, Burò, Polveriera, Ghetto, Sant’Antonio e Nona – hanno celebrato le tradizionali cene propiziatorie, unendo centinaia di compaesani attorno a piatti che raccontano la storia gastronomica del territorio: cinghiale in umido, bruschette, lumache, acquacotta, tartufo e porchetta. Momenti di convivialità che hanno allentato, almeno per qualche ora, le tensioni della vigilia. La Messa delle Contrade, celebrata venerdì da don Roberto nella splendida chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, ha regalato un momento di profonda spiritualità. Accanto al Cencio, la statua della Madonna dell’Assunta ha vegliato sulla comunità. Durante l’offertorio, le giubbe e i caschetti dei fantini sono stati benedetti, mentre per la prima volta il parroco ha assegnato un Santo protettore a ciascuna Contrada: per il Burò San Matteo Apostolo con festa il 16 novembre; per il Ghetto Sant’Agostino con festa il 13 Novembre; per La Bianca Santa Bernardette Soubirous con festa il 7 Gennaio; per la Nona San Giuseppe con festa il primo maggio; per la Polveriera Santa Barbara con festa il 4 dicembre e per il Sant’Antonio Sant’Antonio da Padova con festa il 13 giugno.
La vigilia del Palio è stata spettacolare. La Provaccia ha permesso a fantini e asinelli di provare il circuito, mentre il Mini Palio ha infiammato il pubblico. Ad aggiudicarsi il mini Palio la contrada Polveriera. I rossoblu si sono imposti con il fantino Gianpiero Olivetti (detto Caballero) e poi Massimiliano Virgili (detto Marchicià), sugli asini Avellino e Spartaco. Speaker di ieri Noemi Vernace.
Ma il momento che ha commosso tutti è stato il debutto del gruppo tamburini di Allumiere: 30 bambini e ragazzi dai 5 ai 18 anni, formati grazie a un progetto della Pro Loco in collaborazione con l’Associazione Amici della Musica e guidati da Giulia Vela. L’esibizione, tra applausi e cori, ha rappresentato la perfetta continuità tra passato e futuro, dimostrando che il Palio vive anche nei sogni delle nuove generazioni.
Oggi la tradizione prende vita. Stamattina la benedizione degli asinelli e la loro numerazione ufficiale aprirà le celebrazioni, mentre nell’Aula Consiliare si svolgerà la lettura del regolamento, il controllo delle attrezzature e la nomina dei giudici di campo e verranno presentate le giurie degli Sbandieratori e del Corteo Storico. Nel frattempo le strade si sono trasformate in un teatro a cielo aperto: parrucchieri, sarte, truccatori, volontari e contradaioli lavorano senza sosta, mentre bandiere e stendardi colorano ogni angolo del borgo. La tensione cresce, così come l’attesa per il momento clou. Ingente la task force per la sicurezza della persone e degli asini. Speaker di oggi Stefania Cammilletti e Alessandro Mellini. Alle 17 partirà il Corteo Storico, cuore pulsante del Palio, aperto dalla Contrada vincitrice dello scorso anno e chiuso dal carroccio trainato dai buoi che porta l’ambitissimo Cencio. Aprirà, quindi, la sfilata La Bianca, seguita da Burò, Polveriera, Ghetto, Sant’Antonio e Nona. Oltre 250 figuranti in costumi cinquecenteschi rievocano nobili, minatori, frati, maniscalchi, osti e personaggi ecclesiastici come Papa Leone X e Giulio II. Ogni passo, ogni gesto, ogni sguardo riporta indietro nel tempo, trasformando Allumiere in un museo vivente che celebra le proprie radici e rinnova la propria identità. Dopo il corteo, il campo diventerà un’arena. La corsa degli asini è il momento più atteso e vibrante: tre batterie assegneranno i punteggi che decideranno chi conquisterà il Cencio 2025. Il respiro corto dei fantini, lo scalpitare degli asinelli, i cori che esplodono dalle tribune: ogni Palio è un tuffo nel cuore, un sogno che si avvera o una promessa di rivincita. Qui non esistono favoriti: ogni edizione scrive una storia diversa e oggi Allumiere è pronta a viverne un’altra. Dietro ogni Palio ci sono storie che restano.
Se i premi per cortei e sbandieratori accendono l’orgoglio è però nella Corsa degli asini che si scrive la pagina più attesa e sentita di ogni edizione. Qui non contano solo le abilità dei fantini, ma anche la preparazione degli asinelli, la strategia e un pizzico di fortuna che può ribaltare ogni pronostico L’edizione 2024 ha visto un dominio assoluto della Contrada La Bianca, che ha conquistato Cencio, Miglior Corteo Storico e Miglior Gruppo Sbandieratori: un trionfo indimenticabile. A La Bianca la vittoria mancava da anni ed è stata raggiunta grazie ai fantini Francesco “Cheyenne” Piramidi e Simone Spagnoli. Guardando l'Albo d'Oro Come Miglior Corteo Storico il Burò guida con 12 successi, seguito da La Bianca con 10, Ghetto con 7, Polveriera con 6, Sant’Antonio con 5 e Nona con 3. Come Miglior Gruppo Sbandieratori: primato assoluto della Polveriera con 15 vittorie, davanti al Ghetto (12), Burò e Sant’Antonio (5 ciascuna), mentre La Bianca e Nona ne contano 4. Mentre la corsa degli asinelli resta la regina indiscussa della giornata questi riconoscimenti accendono l’orgoglio di ogni Contrada e testimoniano un patrimonio di arte, passione e tradizione che vive oltre il risultato.
L’Albo d’Oro del Palio delle Contrade di Allumiere parla di orgoglio, di radici, di un patrimonio collettivo che da quasi sessant’anni si rinnova. Dietro ogni vittoria ci sono notti insonni, settimane di preparativi e l’impegno costante di centinaia di volontari. Mentre l’edizione 2025 si appresta a scrivere un nuovo capitolo, i contradaioli sanno che ogni Palio è unico, che ogni Cencio ha una storia diversa e che, a prescindere da chi vincerà, la vera forza di Allumiere sta nella sua comunità, nel suo amore sconfinato per una tradizione che unisce generazioni e custodisce l’anima stessa del paese.
“Il Palio – ha dichiarato il sindaco Luigi Landi – è il cuore pulsante di Allumiere, l’evento che più ci rappresenta e che custodiamo come un tesoro”. Accanto a lui la Delegata alla Cultura Francesca Scarin ha sottolineato: “Dietro questa manifestazione c’è un lavoro che dura 365 giorni l’anno, un impegno corale che coinvolge amministrazione, Pro Loco, volontari, Protezione Civile, Croce Rossa e istituzioni regionali e nazionali. È la nostra storia, il nostro futuro”. Quando il sole tramonterà una sola Contrada potrà festeggiare. “Ma, al di là del risultato - conclude la presidente della Proloco Maria Pinardi - il vero vincitore sarà ancora una volta Allumiere. Perché il Palio è memoria, appartenenza e orgoglio. È il collante che lega le generazioni, la voce che racconta al mondo la forza di un borgo che vive per la sua storia e la sua comunità”. Oggi gli occhi saranno puntati qui, dove ci si prepara a scrivere un’altra pagina di leggenda.