CIVITAVECCHIA – Gli auguri natalizi di fronte a una novantina di persone hanno costituito per Paolo Poletti l’occasione di ufficializzare la propria candidatura a sindaco. Da civico che - ha cambiato nuovamente linea rispetto a quando è andato ad esporre il proprio programma nella sede del Pd - si rivolge «ai partiti del centrodestra per avere supporto».

Centrodestra, dunque, ma un pezzo importante del Partito Democratico rimane tra gli sponsor dell’ex generale: ad accorrere a villa Rosy, infatti, c’è stato anche Pietro Tidei, sostenitore della prima ora di Poletti insieme al suo ormai da tempo ritrovato alleato, Roberto Serafini. Nel 2019 fu proprio Serafini a pilotare la candidatura di Ernesto Tedesco, allora forte del rapporto strettissimo con Claudio Durigon, rapporto che oggi però non è più così stretto.

Serafini non è però uno che molla e continuando ad utilizzare i partiti come taxi, riprendendo quanto era solito dire Enrico Mattei, dopo essersi spostato dal Pd alla Lega, oggi sta utilizzando i suoi rapporti commerciali ed imprenditoriali con una parte di Forza Italia, per lanciare la candidatura di Poletti.

Che non a caso ha attecchito finora più a Roma che a Civitavecchia, dove l’ex capo di stato maggiore della Guardia di finanza, nonché ex direttore dei servizi segreti, è ancora molto poco conosciuto.

Mercoledì sera proprio da Roma è arrivata una pattuglia azzurra a mettere il cappello sulla candidatura di Poletti. Se infatti nei giorni scorsi il commissario forzista locale Roberto D’Ottavio si premurava di ammonire il suo capogruppo Massimo Boschini a non fare fughe in avanti sulle candidature, lo stesso D’Ottavio non ha esitato a decidere per tutto il suo partito (o per ciò che ne resta) arrivando insieme ai consiglieri regionali Giorgio Simeoni e Fabio Capolei e all’eurodeputato Salvatore De Meo.

Da sinistra: Giorgio Simeoni, Paolo Poletti, Salvatore Di Meo, Fabio Capolei, Roberto D'Ottavio
Da sinistra: Giorgio Simeoni, Paolo Poletti, Salvatore Di Meo, Fabio Capolei, Roberto D'Ottavio

Da sinistra: Giorgio Simeoni, Paolo Poletti, Salvatore Di Meo, Fabio Capolei, Roberto D'Ottavio

Ad aprire la serata il presidente dell’associazione Leali-Legali-Liberi Sandro De Paolis, che poi ha lasciato la parola al fondatore della stessa, Poletti, che ha ribadito di essere pronto a candidarsi alla guida del Pincio «affinché la città possa avere finalmente un futuro». La ricetta dell’ex generale “perché – scandisce – il futuro è un diritto”. La ricetta del generale è composita: il porto, certo, con il suo traffico e i suoi cantieri, ma anche turismo “per valorizzare le bellezze della città e dell’Etruria Meridionale” e poi l’agricoltura di prossimità e il commercio. L’importante è “risolvere la monocultura dell’Enel a costo di arrangiarci da soli”.

Roberto Serafini
Roberto Serafini

Roberto Serafini

Poi un brindisi con la squadra di Leali-Legali-Liberi e con i suoi sostenitori: gli ex assessori della vituperata amministrazione Tedesco De Paolis, D’Ottavio e Cinzia Napoli, il presidente dell’osservatorio ambientale Ivano Iacomelli, e soprattutto i due mentori principali Pietro Tidei e Roberto Serafini.

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