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CIVITAVECCHIA – «Dopo mesi di promesse tradite e teatrini politici, arriva l’ennesima coltellata al cuore del nostro territorio». Così il segretario del Partito Democratico di Civitavecchia, Enrico Luciani, commenta la proposta di proroga dell’attività della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord fino al 2038. Un’ipotesi, contenuta in un ordine del giorno approvato alla Camera, che secondo il PD locale rappresenta un «atto violento contro una comunità che chiede salute, lavoro pulito e rispetto».
«Si tratta di una scelta inaccettabile – dichiara Luciani – promossa da Azione e Forza Italia e sostenuta da un Governo che si dimostra ancora una volta nemico della transizione ecologica e della giustizia sociale». Per il segretario dem, Civitavecchia continua a essere trattata come «una colonia energetica di serie B, buona solo per bruciare carbone e pagare il prezzo altissimo in termini di tumori, disoccupazione e degrado ambientale».
Il comunicato affonda anche sul piano politico: «La responsabilità è pesantemente in capo ad Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Periferie. Battilocchio, che viene da questo territorio, dimostra ogni giorno quanto ne sia ormai distante». Il Partito Democratico lo accusa di «servire gli interessi delle grandi lobby industriali, portavoce di un’ideologia fossile che ha fallito ovunque».
Luciani punta il dito anche contro Forza Italia nel suo complesso: «È una forza politica incapace di immaginare un’alternativa, prigioniera di un passato che ha già fatto troppi danni. Si alleano con chi vuole continuare a inquinare in cambio di consenso, svendendo il futuro della nostra città per un pugno di voti».
Nel testo si contesta anche l’efficacia delle misure promesse in questi anni: «Il decreto che imponeva la chiusura delle centrali a carbone entro il 2025 doveva essere il punto di svolta. Ora, con la proroga al 2038, si cancella ogni orizzonte di progresso». La centrale di Torre Nord, si legge, «continua a sputare veleno, a spingere Civitavecchia verso il triste primato: il più alto tasso di tumori respiratori del Centro Italia».
Luciani ricorda anche le difficoltà del sistema sanitario locale e le promesse disattese sul fronte della riconversione industriale: «Enel Logistic doveva trasformare Civitavecchia in un polo innovativo, e invece è diventato il simbolo dell’abbandono. I lavoratori sono stati lasciati soli, divisi tra chi è costretto ad andarsene e chi resta con salari tagliati e nessuna garanzia».
Infine, un appello: «Il Partito Democratico di Civitavecchia è e sarà al fianco dei cittadini, dei lavoratori, delle famiglie. Ma serve un cambio di passo. Basta compromessi, basta mezze misure. Serve una rottura vera, radicale, contro chi continua a difendere un modello economico e industriale che ci condanna. Serve una mobilitazione dal basso, forte, unitaria e determinata, che dica con chiarezza: il tempo del carbone è finito. Il tempo della dignità deve cominciare».
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