CIVITAVECCHIA – “Esprimo la mia ferma contrarietà rispetto all’ordine del giorno approvato alla Camera, con il sostegno del Governo, che impegna a posticipare al 2038 la chiusura delle centrali a carbone, subordinandola all’avvio di nuovi impianti nucleari”.

Così in una nota il consigliere di Sinistra Civica Ecologista, Claudio Marotta.

“Come se non bastasse la bocciatura in UE del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) presentato dal governo – prosegue -, questa ulteriore mossa scellerata rischia di compromettere il percorso di transizione ecologica intrapreso negli ultimi anni. La previsione di abbandono del carbone entro il 2025 era una scelta necessaria, sostenuta da evidenze scientifiche, ambientali e di sostenibilità economica. Legare la permanenza del carbone all’attesa di un nucleare che, ad oggi, resta ipotetico, significa arrestare un processo virtuoso e alimentare un modello energetico superato, climalterante e poco trasparente. In un contesto internazionale che impone scelte coraggiose e coerenti, questa decisione rappresenta un pericoloso arretramento. Preoccupa – conlcude Marotta -, inoltre, il segnale che questo indirizzo politico invia al sistema produttivo, ai territori e alle future generazioni: la transizione ecologica non può essere oggetto di compromessi al ribasso, né piegata a interessi contingenti. Occorre ribadire con chiarezza che il futuro energetico dell’Italia deve fondarsi sulle fonti rinnovabili, sull’efficienza, sull’autonomia e su una programmazione responsabile e lungimirante”.

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