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«La mistificazione messa in piedi dal Pd sulle dichiarazioni del ministro Fratin riguardo al deposito di scorie nucleari è inaccettabile. Le parole del ministro sono state prontamente distorte per far passare l’idea di una marcia indietro del governo Meloni, peccato che la realtà sia ben diversa» così il consigliere regionale Giulio Zelli, presidente della commissione Ambiente e Agricoltura. «In commissione Ambiente alla Camera - dice Zelli - è stato ribadito che la Cnai divulgata da Sogin è datata (circa 15 anni) e che ci sarà spazio per le autocandidature. Inoltre, nel Ddl sul Nucleare vi sarà la possibilità di aggiornare la legge, con l’obiettivo di delineare una strategia condivisa con i territori. Infine, la recente adesione dell’Italia all’Alleanza sul nucleare offre l’opportunità di realizzare un deposito geologico in Europa. Questo è ciò che ha detto il ministro nel corso dell’audizione, peraltro pubblica. Evidentemente, nella foga di trovare un pretesto per attaccare il governo Meloni, più di qualcuno nel Pd si è dimenticato di ascoltare il video. Del resto, il Partito democratico sembra essere ormai allo sbando più totale. Dopo il flop del referendum - prosegue Zelli - ora emergono clamorose divergenze tra i gruppi parlamentari e quelli locali. Mentre in Parlamento i dem ci accusano di rallentare la procedura per l’individuazione del deposito nucleare, spingendo per completare le procedure immediatamente, a Viterbo e nelle altre realtà coinvolte si dichiarano contrari al deposito stesso. L’ennesimo cortocircuito di una sinistra che si erge a paladina dell’ambiente solo per raccattare qualche consenso. A tal proposito è bene ricordare che la Cnapi risale al 2021, quando il Pd era al governo con Conte. Da lì è cominciato l’iter confusionario che oggi il governo Meloni sta tentando di correggere. Non possiamo certamente aspettarci coerenza da chi oggi fa la parte rilanciando lo slogan “La Tuscia non è la pattumiera d’Italia” ma ieri, quando governava, rilasciava centinaia di autorizzazioni per impianti eolici, fotovoltaici e soprattutto obbligava la discarica di Viterbo ad accogliere i rifiuti di tutte le altre province. Fortunatamente - conclude Zelli - i cittadini non cadono in questi tranelli e sanno riconoscere chi fa i fatti da chi si limita a strumentalizzare questioni serie per opportunismo politico».