CIVITAVECCHIA – Dopo la rissa di due settimane fa e il maxi assembramento dell’ultimo weekend, anche Cinzia Napoli, di Azzurro Donna, interviene sulla vicenda, chiedendosi cosa possa offrire davvero Civitavecchia ai giovani. 

«A parte l’encomiabile lavoro delle forze dell’ordine, non mi sembra che l’Amministrazione Comunale abbia predisposto iniziative tali da prevenire questo crescente disagio adolescenziale che sfocia sempre più spesso in episodi violenti – ha sottolineato Napoli – la presenza domenica sera in centro di centinaia di giovani convocati da messaggi sui social per assistere ad un presunto regolamento di conti rappresenta a mio parere un punto di non ritorno. I ragazzi a Civitavecchia non hanno nulla da fare: quando escono dalle scuole lasciate come catapecchie da Città metropolitana, non trovano nessun evento, nessuna prospettiva, niente che possa convogliare la loro energia in qualcosa di costruttivo. Invece di parlare di faraonici progetti immobiliari di dubbia realizzazione a breve, forse sarebbe meglio che questa Amministrazione si concentrasse su quelli che sono i reali bisogni dei cittadini, sulle criticità della città. Le scuole cadono a pezzi, gli impianti sportivi sono chiusi oppure inutilizzabili per la gran parte dei cittadini, non esistono spazi di aggregazione, lo sviluppo culturale è demandato a pochi volenterosi, la droga circola in gran quantità, i social lavorano per i propri fini ed ai nostri giovani non vengono forniti gli strumenti per governarli, il lavoro latita e conseguentemente le prospettive di crescita sono ridotte al minimo. Senza voler fare della sociologia a buon mercato –ha aggiunto l’azzurra - lo sfogo violento di questi giovani o solo il fatto che in così tanti si ritrovino anche solo per assistere alla violenza di altri è un messaggio forte e chiaro che arriva a noi adulti e soprattutto a chi amministra questa città».

Secondo Napoli il disagio sociale, l’abbandono scolastico, l’assenza di prospettive per il futuro non possono essere più considerati argomenti di secondo piano rispetto, ad esempio, all’urbanistica.

«I fondi devono essere destinati alla formazione, alla cultura, dobbiamo insegnare ai nostri figli l’importanza del volontariato, ad indirizzare i giovani a costruirsi il loro futuro. Mi aspetterei di vedere organizzati eventi – ha ribadito – in modo da portare quelle centinaia di giovani che l’altra sera erano in piazza (ad aspettare chissà che cosa) a partecipare attivamente alla vita della città, a capire quale possa essere il loro futuro. Lo stesso concetto di assistenzialismo deve essere declinato in maniera diversa. Con centinaia di famiglie assistite dall’Assessorato ai Servizi Sociali e dalle Associazioni di Volontari, con centinaia di famiglie in graduatoria per l’ottenimento di un alloggio popolare, non è più sufficiente limitarsi a fornire cibo o riparo a chi ne ha bisogno. Lo scopo di una Amministrazione è quello di portare le persone, i giovani, le famiglie che hanno un disagio fuori da quel disagio, mettendo a loro disposizione tutti gli strumenti per poterlo fare: non solo cibo e riparo ma anche e soprattutto possibilità di ritornare autonomi dall’assistenza pubblica. In questo senso la chiusura dello Sportello Lavoro senza che il nuovo Centro per l’Impiego sia aperto (e chissà quando lo sarà…) è un passo indietro inconcepibile in questa direzione. Lo stesso vale per i giovani – ha concluso Napoli - chi sta crescendo e non ha ancora acquisito gli strumenti per rapportarsi con il mondo che lo circonda deve essere aiutato. Altrimenti se l’altra sera erano 500 domani saranno mille».