CERVETERI - «La Multiservizi, infatti, non può (e non invece, come detto, non vuole) più gestire il sistema di irrigazione». La partecipata del comune replica a quanto detto dai consiglieri Orsomando e De Angelis relativamente alla costituzione di un consorzio a Cerenova per l’acqua irrigua. La Multiservizi punta i riflettori sulla lettera del 2008, con la quale il consorzio di Bonifica ricordava alla Multiservizi di averle concesso una fornitura idrica “da destinare alla irrigazione dei soli giardini comunali con espresso vincolo e conseguente impegno assunto dalla stessa Multiservizi a non utilizzare l’acqua ad altri scopi”». Dunque l’acqua non può essere usata e rivenduta ai cittadini per l’irragazione dei giardini privati. «Tale precisazione dovrebbe sgombrare il campo da ogni dubbio circa la le condizioni in cui deve operare la Multiservizi secondo quanto prevede la legge. Inoltre - prosegue la società - tale impostazione è stata condivisa ed approvata dagli organi di controllo della Multiservizi, in primis quelli comunali. Senza dimenticare, che in tutti questi anni, pur in mezzo a non poche difficoltà, è stato comunque sempre erogato il servizio». E così, per la società partecipata del comune, se i cittadini di Cerenova decidessero di unirsi in Consorzio « potrebbero attraverso di questa siglare una convenzione con il Consorzio e ricevere l’acqua necessaria agli stessi costi sostenuti oggi tramite la Multiservizi, sempre senza diventare proprietari della rete e, quindi, senza doversi far carico della sua manutenzione (come accade attualmente)». Ma i consiglieri non ci stanno e tornano alla carica, chiedendosi se, vista la spiegazione data relativamente alla lettera del 2008, in questi anni la Multiservizi non ha forse commess «un’attività vietata/illecita proseguendo con tale servizio? Non è, per caso, che invece il Consorzio ha considerato tale situazione “speciale” tanto da derogare e non sanzionare? La Multiservizi sembra proprio voler girare intorno al problema senza rispondere alle nostre domande e prospettare soluzioni economicamente vantaggiose per i cittadini se non quella della costituzione di un “Consorzio” carrozzone pseudo condominio quale “utenza speciale”».