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MONTALTO DI CASTRO – Intercettazioni e pedinamenti con l’ausilio di gps. Così i carabinieri hanno smantellato un sodalizio criminale dedito allo spaccio della droga nei boschi. Stupefacente di ogni genere: eroina, cocaina, hashish e marijuana.
Il maxi blitz dei Carabinieri ha inferto un duro colpo al traffico di stupefacenti nei boschi di Montato di Castro, nell’ambito dell’operazione “Sottobosco”.
In azione i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tuscania, in collaborazione con i colleghi delle stazioni di Tuscania, Montalto di Castro, Tarquinia e Valentano, in un'operazione congiunta che ha portato all’esecuzione di sette misure cautelari in carcere e sei divieti di ritorno nella regione Lazio emesse dal gip del Tribunale di Civitavecchia su richiesta della locale Procura che ha coordinato l’indagine.


L'indagine era stata avviata nel mese di febbraio 2024, quando i militari della Compagnia di Tuscania avevano raccolto diverse risultanze investigative degne di approfondimento, riguardanti l’attività di vendita di sostanze stupefacenti poste in essere da cittadini magrebini all'interno di zone boschive individuate sul territorio di tutta la Compagnia Carabinieri di Tuscania e, in particolare, su quello del comune di Montalto di Castro. La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha incardinato le risultanze investigative in un unico fascicolo d'indagine denominata "Sottobosco", avviando così un'attività tecnica consistita in capillari intercettazioni telefoniche e pedinamenti tramite gps per seguire i movimenti degli indagati riuscendo così ad accertare l'esistenza di un comune disegno criminoso finalizzato al continuo reperimento e alla conseguente cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina ed hashish da parte di cittadini stranieri che gestivano numerose e simili piazze di spaccio presenti su buona parte del territorio di competenza, quasi sempre supportate da vari assuntori locali che fornivano loro il necessario sostegno logistico come cibo, alloggio e trasporto.
IL COLONNELLO FRIANO: ALTA LA GUARDIA E MASSIMA COLLABORAZIONE CON LE ISTITUZIONI LOCALI


Grande soddisfazione per la conclusione dell’operazione è stata espressa dal comandante provinciale dei carabinieri di Viterbo, il colonnello Massimo Friano: «L’operazione rappresenta solo l’ultima di una serie di interventi mirati che vede i carabinieri quotidianamente impegnati nel contrasto al traffico di droga – ha commentato il colonnello - Il gruppo criminale tratto in arresto aveva organizzato e gestito l’attività di spaccio all’interno di zone boschive con lo scopo, non riuscito, di eludere il controllo delle forze dell’ordine. Ribadisco la ferma determinazione dell’arma dei carabinieri nel mantenere alta la guardia e nel collaborare attivamente con le istituzioni locali per affrontare in modo efficace il fenomeno dello spaccio di droga, sostenendo iniziative di sensibilizzazione e prevenzione destinate ai giovani e alle famiglie».
Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".
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