Fatture Enel non pagate per 70mila euro. Il Comune non ha corrisposto il dovuto perché le bollette non sono state recapitate tramite i canali ordinari. Il contenzioso è stato avviato nel 2022 per crediti risalenti all'anno precedente. Nel frattempo gli interessi di mora corrono e il totale che l’ente di Palazzo dei Priori è condannato a pagare, con sentenza esecutiva del tribunale di Viterbo, supera i 100mila euro. Per la precisione 102mila 890 euro. Al di là del riconoscimento del debito fuori bilancio, illustrato dall'assessore al Patrimonio Giancarlo Martinengo, ieri la discussione in seconda commissione si è incentrata soprattutto sul ricorso in appello deliberato dalla giunta e già depositato. I termini per la presentazione scadono oggi. Il Pd, tramite il capogruppo Alvaro Ricci, ha espresso la contrarietà alla delibera. Pur dichiarando di non essere “sostanzialmente contrari al riconoscimento del debito fuori bilancio” avverte che “potrebbe appalesarsi un’ipotetica responsabilità della struttura”. Mentre è netta invece la bocciatura sulla decisione dell’esecutivo di procedere con l'azione legale. “L’appello - rimarca - aumenta le spese sia in termini di interessi, più si temporeggia più salgono, sia per quanto riguarda i costi legali”. Dato che l'incarico per procedere contro il giudizio di primo grado prevede una parcella di 7mila euro. E tutta la minoranza si esprime contro ritenendo, fondamentalmente, che non sussistano i presupposti per un esito positivo del ricorso in appello. In virtù anche di quanto emerso durante il dibattito in aula. Di fatto, negli anni il Comune non avrebbe mai contestato il non corretto invio delle fatture, non rimarcando pertanto che quel credito non fosse esigibile. Secondo quanto spiegato in aula, ora l'ufficio legale negli estremi individuati per il ricorso avverso alla sentenza esecutiva di pagamento punterebbe sul fatto che tale atto “non è mai stato notificato al Comune”. Numerose le richieste di chiarimenti da parte dei gruppi di opposizione per capire come si sia arrivati alla situazione di insolvenza da parte dell'ente. “Possibile che negli anni non siano mai arrivati solleciti per il pagamento delle fatture?” chiede Letizia Chiatti del gruppo misto. “Nessun sollecito è stato recapitato prima dell'avvio del contenzioso” è la risposta della responsabile dell'ufficio legale. Tra l'altro, è stato fatto presente, che agli uffici comunali risultano soltanto due fatture da 2mila euro. Le altre bollette non sono state registrate dal sistema perché non inviate tramite i canali ordinari. E il processo per ricostruire il percorso di quei documenti sarebbe piuttosto complicato, sia perché sono passati anni sia perché “soltanto di fatture dell'energia elettrica, gli uffici ne registrano 300 a bimestre”. Al termine di un dibattito piuttosto concitato, la commissione a maggioranza approva il riconoscimento del debito fuori bilancio mentre la minoranza vota contro.

La questione dovrà ora approdare in consiglio comunale. Intanto comunque, a prescindere dall’appello, Palazzo dei Priori è tenuto a pagare gli oltre 100mila euro di debito. In precedenza, sempre con il sì della maggioranza e il voto contrario dell'opposizione, la commissione ha dato il via libera all’aggiornamento del programma triennale delle opere pubbliche con tre modifiche relative ai quadri economici di altrettanti interventi che riguardano la sala commiato da realizzare al cimitero di San Lazzaro, i lavori di recupero della scuola Ghinucci di Bagnaia e il progetto di efficientamento energetico dell’istituto San Pietro. Modifiche che, come spiegato dall'assessore ai Lavori pubblici Stefano Floris e dal dirigenziale Luca Cosimi - “sono già inserite nel documento unico di programmazione recentemente approvato in commissione”.

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