VITORCHIANO - Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, sono state «nuovamente fornite tutte le informazioni sul funzionamento del servizio idrico, oggi purtroppo trasferito al gestore unico Talete in seguito al commissariamento voluto dal Ministero della Transizione ecologica e dalla Regione Lazio. In particolare si è riferito sull’ultima bollettazione di competenza del Comune, relativa ai costi reali sostenuti e ai consumi registrati nel 2022». Lo spiega il Comune in una nota. «Durante il consiglio, moderato dal presidente Giuseppe Santini, si è ripercorso l’iter amministrativo e tecnico del Sistema idrico integrato dal 2011 a oggi, per comprendere nel dettaglio le fasi che hanno interessato la qualità del servizio, il suo costo e la successiva fase di bollettazione con cui tale costo deve essere, per legge, interamente coperto. Alla seduta hanno partecipato anche i responsabili dell’ufficio tributi e dell’ufficio tecnico, ringraziati dall’amministrazione per l’utilità delle informazioni fornite, a garanzia di tutti. È stato in primis ricordato che le tariffe, rimodulate per legge, sono relative ai consumi del 2022 e coprono il solo costo effettivo e complessivo del servizio. Tali fatture sono le ultime emesse dal Comune e sono definite a “conguaglio” soltanto perché emesse nell’anno successivo al reale svolgimento del servizio e a saldo dello stesso. L’amministrazione ha ricordato infatti che a marzo 2021, in ottemperanza a precise norme nazionali che impongono l’obbligo di procedere alla convergenza tariffaria come chiarito da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), è stato avviato il processo di rimodulazione e adeguamento delle tariffe, che ha dovuto necessariamente tenere conto di nuove linee guida e modalità di calcolo. Questo processo è stato poi attuato a marzo 2022 e si è reso necessario per poter coprire i reali costi del servizio nel suo insieme, inclusi sia i costi energetici sia quelli aggiornati per la depurazione delle acque reflue. Tra i costi, ovviamente, anche la manutenzione, sempre più onerosa, dei sistemi di dearsenificazione (attivati dall’amministrazione Olivieri negli anni 2011-2013), la necessità di eseguire interventi continui sulle reti vetuste per mantenerle in efficienza e di eseguire investimenti per nuove fonti di adduzione. Inoltre, novità rispetto al passato, sono entrati in gioco particolari oneri di perequazione, sempre deliberati da Arera, tra cui i contributi di mutualità del servizio con i fondi destinati alle comunità colpite da eventi sismici, nonché i contributi di mutualità del servizio con i fondi destinati a sostenere le utenze beneficiarie dei fondi di sostegno governativo (bonus sociale idrico). Quindi è stato chiarito che le bollette non sono il frutto di scelte arbitrarie ma, come nel caso della Tari, sono soltanto la ripartizione, secondo schemi precostituiti tra le diverse tipologie di utenze, del reale costo sostenuto dal gestore per l’erogazione del servizio. È stato quindi ribadito il buon lavoro degli uffici: le bollette rielaborate risultano infatti statisticamente poco rilevanti (solo 120 rettifiche, circa il 3% del totale, in linea con i dati storici degli scorsi anni», concludono dal Comune.

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