TARQUINIA - «Ancora una volta i consiglieri di opposizione dimostrano di non voler bene alla città e all'ente agrario e disertano l'importante convocazione del consiglio dell'Università Agraria solo per far mancare il numero legale». Molto critici gli esponenti della lista Agraria Tricolore del presidente Alberto Riglietti al termine del consiglio di martedì sera che per la seconda volta non ha potuto eleggere il presidente del consiglio per mancanza del numero legale a causa dell’assenza dei consiglieri d’opposizione: Benedetti, Fanucci, Marchetti, Montesi, Ortenzi e Pancotti.

L'ordine del giorno prevedeva proprio l'elezione del presidente del consiglio. La norma statutaria pone l'obbligo che per formalizzare questa elezione debbano essere presenti almeno 12 consiglieri. «Purtroppo il numero necessario è mancato e non per colpa della maggioranza - spiegano dalla lista Agraria Tricolore - Infatti, tutti gli 11 consiglieri eletti con la Lista Agraria Tricolore erano presenti tra i banchi del consiglio». Il presidente Alberto Riglietti ha stigmatizzato l’accaduto sottolineando: «Le due liste di minoranza avevano promesso una opposizione costruttiva e collaborativa, ma i loro banchi sono rimasti desolatamente vuoti. Democrazia vuole che anche gli elettori delle liste perdenti abbiano il diritto a essere rappresentati e i consiglieri di minoranza l'obbligo morale verso i propri elettori di partecipare ai lavori. Noi comunque andiamo avanti»

Dalla minoranza Giovanni Marchetti spiega la posizione del suo gruppo: «Chiediamo che venga eletto un rappresentante dell'opposizione», afferma.

«Noi della lista Civici per l'Agraria insieme a Tarquinia terranostra - fa notare Giovanni Marchetti - abbiamo deciso di non presentarci al consiglio in quanto non riteniamo corretta l'imposizione del presidente Riglietti di votare un solo e unico candidato, scelto tra i componenti della maggioranza, alla carica di presidente. Non ci sembra una posizione democratica. Infatti, forte degli oltre 3mila voti acquisiti dalla minoranza, avevamo chiesto che la figura del nuovo presidente fosse scelta tra le nostre fila, ma ci è stato risposto che ciò non era possibile". "Il presidente - continua - che tanto si attiene al rispetto dello statuto, si dovrebbe ricordare che al momento ricopre il ruolo di presidente e di assessore al Comune di Tarquinia e che ha 180 giorni di tempo per rimuovere questa incompatibilità».

Marchetti esprime disappunto anche sulla mancata accettazione di inserire all'ordine del giorno la programmazione della maggioranza per l'anno in corso: "Ci è stato detto che lo statuto non prevede necessariamente questo passaggio in seconda convocazione, quando da parte nostra ci sembrava legittimo essere informati sulla direzione programmatica dell'Ente". "All'indomani del voto dello scorso 21 aprile - conclude il consigliere - avevamo promesso un'opposizione 'costruttiva' e questo è quello che vogliamo fare nel rispetto delle regole, anche se al momento la posizione della maggioranza e del presidente Riglietti ci appare un po' troppo intransigente e poco rispettosa della nostra figura. Proprio in occasione della fiera di Tarquinia lido, infatti, siamo venuti a conoscenza del fatto che l'Ente aveva organizzato una grande manifestazione con i cavalli senza metterci minimamente al corrente dell'iniziativa. Lo abbiamo scoperto come 'semplici cittadini' nel momento in cui siamo giunti sul posto".

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