Roma, 21 nov. (Adnkronos/Labitalia) - Siamo di fronte a uno scenario apocalittico e a 59 guerre aperte, ma ciò che manca tragicamente alla politica internazionale è una visione universale. Lo ha dichiarato monsignor Vincenzo Paglia intervenendo alluniversità degli studi Link durante la conferenza su 'Pace e risoluzione dei conflitti globali'. Richiamando Papa Francesco e lenciclica Laudato si, Paglia ha sottolineato come il Pontefice ricordi che il pianeta è la casa comune di tutti e che di fronte alle crisi globali non ci si salva da soli». Una prospettiva che, secondo Paglia, la politica non ha ancora fatto propria: "È questa la visione che manca, la dimensione del noi universale.  Il presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha ricordato come dopo l89 avremmo potuto sognare la pace universale citando Mozambico, Oslo e la fine dellapartheid in Sudafrica, momenti in cui si capì che si poteva stare insieme. Oggi invece, ha affermato, "assistiamo al ritorno dei nazionalismi etnici, alla balcanizzazione del mondo, una dinamica che paragona al conflitto nellex Jugoslavia: Negli anni 92-93 cerano un milione e mezzo di matrimoni misti: la convivenza era possibile.  Per Paglia la guerra giusta non ha più senso perché i conflitti moderni fanno più vittime civili che militari e manca unarchitettura giuridica internazionale capace di dichiarare la guerra fuori legge. La pace, ha ribadito, non è solo un compito della politica, ma di università, economie, chiese, informazione e società civile.