Roma, 18 nov. (Adnkronos) - "Molte inesattezze nella prosecuzione dell'audizione del Dottor Caselli, già Procuratore di Palermo in Antimafia. Causa voti d'aula, è stato impossibile svolgere le domande, ma ho fatto un po' una anticipazione delle contestazioni che farò a Caselli. Non ha detto la verità sul Ros, sui carabinieri, su Mori e su De Donno. Mori e De Caprio furono assolti per la vicenda della mancata perquisizione del covo di Riina perché fu concordata con la Procura guidata da Caselli. Lo dicono le sentenze. Per quanto riguarda poi le critiche che ha fatto all'informativa mafia-appalti, dicendo che praticamente erano state omesse in alcune versioni nomi di politici, ha fatto giustizia, anche in questo caso, una sentenza della Magistratura, emessa dal magistrato Gilda Loforti di Caltanissetta, che smentisce le cose che oggi Caselli ha detto in Commissione antimafia. È chiaro che alcuni che non sono esperti della materia possono confondere Gilda Loforti con Guido Lo Forte, anche lui oggi citato in modo improprio". Così il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, membro della Commissione Antimafia. "Dice Caselli - prosegue - che Lo Forte ha detto che durante la riunione del 14 luglio del 1992, nella Procura di Palermo, Borsellino sarebbe stato informato della parziale archiviazione dell'inchiesta mafia-appalti. Non è vero. Anche questa cosa non vera che ha detto Lo Forte e che ha rilanciato Caselli, viene smentita dalle testimonianze di Gozzo e Patronaggio presso il Csm, in anni successivi alla strage di via D'Amelio. Pertanto, la vicenda mafia-appalti pesa in questa strage. E Caselli, per quanto sia protagonista di tante pagine importanti della storia italiana, dice cose non corrispondenti al vero. Che, invece, Borsellino fosse ancora impegnato in mafia-appalti e non sapesse della parziale archiviazione, firmata da Lo Forte e da Scarpinato (una colpa gravissima, un errore che ha depotenziato quella fondamentale indagine), lo dimostrano altre due circostanze. L'incontro avvenuto il 25 giugno presso la caserma dei carabinieri Carini tra il dottor Borsellino, Mori e De Donno, durante il quale il Magistrato li incoraggiava nell'inchiesta antimafia". "E poi l'ultima traccia della vita di Borsellino: il 18 luglio il magistrato si reca nell'archivio a prelevare carteggi relativi a personaggi che erano al centro dell'indagine mafia-appalti condotta dal Ros. Oggi, quindi, sono state dette inesattezze, ma chi conosce la storia le contesterà e le smonterà una per una, a colpi di sentenze e di citazioni esatte. Lo show che è stato messo in piedi, soltanto per andare in soccorso di Scarpinato, finirà in maniera miserevole", conclude.