«Il comparto agricolo è al collasso tra farine di insetti autorizzate, clima impazzito, fauna selvatica, costi di gestione alti e rese molto basse e non abbiamo più alternative alla protesta».

A parlare è Marco Marini, uno degli organizzatori del sit-in che ieri mattina ha portato una trentina di trattori sulla Cassia Nord che, con cadenza periodica, hanno rallentato il traffico nei pressi della rotatoria del cimitero. Il gruppo ha un nome che è già programmatico: “Rispetto e dignità”.

La protesta è iniziata ieri mattina e si è conclusa intorno alle 18 ed «andrà avanti ad oltranza finché i politici del territorio non prenderanno in seria considerazione le nostre problematiche», dice ancora Marco Marini.

I trattori, scortati dalle forze dell’ordine, hanno suonato il clacson e portato dei cartelli con le scritte “I pannelli mangiateli voi” o “No agricoltura no cibo”.

Lo stesso presidio è stato fatto al casello autostradale di Orte ma, malgrado rallentamenti, non si sono segnalati grandi problemi di viabilità o di ordine pubblico.

Ben altra cosa è in corso in Germania con città intere bloccate e proteste molto partecipate e dure ma, anche in Italia, i rischi di blocchi stradali sono molto alti. Una delegazione di agricoltori della Tuscia, nel frattempo, è stata ricevuta dal prefetto Gennaro Capo.

«Siamo soddisfatti della disponibilità del prefetto ad ascoltarci – continua Marini – e nelle prossime ore decideremo su modalità e tempi del presidio che andrà avanti nei prossimi giorni qui alla rotonda di San Lazzaro. Abbiamo invitato tramite mail tutti i principali politici locali. Vogliamo rappresentare problemi che ci affliggono da anni, soprattutto quello della fauna selvatica che, in certi casi, ci porta anche ad abbandonare i nostri terreni e che è anche un pericolo per i cittadini». Sul problema delle farine da insetti e sul lavoro del Governo italiano per limitare questi cibi, Marini dice che «gli effetti sono limitati perché esiste la gerarchia e se l’Europa dice che bisogna commercializzare carne e formaggi sintetici lo si fa. E‘ stata autorizzata dal 24 gennaio la vendita di farina di insetti ed è un primo passo in questa direzione».

Sul gruppo che sta portando avanti la protesta, Marco tiene a chiarire «che è un gruppo spontaneo ed autonomo senza sigle di sorta. Siamo lavoratori che paghiamo regolarmente le tasse nonostante sono anni che lavoriamo a ritmi estenuanti e non avendo i giusti margini di guadagno. Poi ci sono fatti come la nuova legge di Bilancio che non ha confermato l’esenzione Irpef e, quindi, avremo la tassazione a formula piena su redditi agrari e domenicali».

Il problema dei problemi, però, rimangono le norme europee che gli operatori agricoli giudicano una mannaia. «L’attuale politica comunitaria – continua il referente di “Rispetto e dignità” – ci invita a non lavorare più i nostri terreni e soprattutto ci porta a dare le nostre proprietà alla multinazionali per il fotovoltaico».

Sul cibo artificiale Marini è netto: «Non lo vogliamo e chiediamo ai politici che ci rappresentano di salvaguardare i prodotti italiani e fermare queste leggi pericolose che mettono a rischio la sana alimentazione». La delegazione che è andata dal prefetto Gennaro Capo, formata da Marco Marini, Daniele Romagnoli e Pierluigi Troscia, ha esposto queste problematiche ed enunciato l’intenzione di continuare la protesta finché non riceveranno la giusta attenzione e risposte dalla politica.