“Una visita con urgenza a 30 giorni, prenotabile nella Tuscia a marzo 2026”.

La denuncia sulle liste d’attesa viene dallo Sportello Salute Viterbo che segnala le difficoltà riscontrate in due prenotazioni.

Il primo caso risale alla mattina di giovedì scorso, 14 agosto, ed è relativo a un esame diagnostico con priorità “B” (da erogare entro 10 giorni).

“A supporto di un cittadino - spiega in una nota lo Sportello Salute Viterbo - ci siamo rivolti al numero unico ReCup, come previsto dalla procedura pubblicata sul sito Asl Viterbo.

L’operatrice ha comunicato che il primo appuntamento disponibile presso l’Ospedale Santa Rosa di Viterbo (ex Belcolle) poteva essere fissato per il 28 agosto (14 giorni), mentre entro i 10 giorni l’opzione più vicina risultava a Rieti. Entrambe le soluzioni si collocavano fuori dai criteri di garanzia, sia temporali che territoriali. Non sono state offerte possibilità in regime intramoenia o presso strutture private accreditate, come previsto dalla legge”.

Lo Sportello si è allora rivolto all’Ufficio relazioni con il pubblico della Cittadella della Salute . “Ci è stato riferito - dice - che recenti direttive regionali avrebbero esteso l’ambito territoriale all’intera Regione Lazio. Tuttavia, non è stato possibile ottenere alcun documento ufficiale o riferimento normativo.

Presso la Direzione amministrativa viene comunicato che la responsabile per la gestione delle agende e delle liste d’attesa era assente per ferie e che non era possibile fornire ulteriori chiarimenti. È stato suggerito di inviare una pec, senza risolvere nell’immediato la problematica”.

Dopo diversi passaggi, lo Sportello ha ricontattato il ReCup.

“Il primo appuntamento utile - racconta - entro i 10 giorni risultava ad Acquapendente (circa 52 km da Viterbo, quindi fuori dall’ambito territoriale). In alternativa, l’appuntamento a Viterbo restava disponibile ma oltre i tempi massimi previsti (4 giorni dopo). La prenotazione è stata accettata con riserva di presentare reclami”.

Il secondo caso risale invece alla giornata di ieri.

“Una visita con urgenza a 30 giorni viene proposta in provincia di Viterbo per marzo 2026 altrimenti all’interno dei 30 giorni solo su Rieti, Roma o Frosinone” dice lo Sportello.

Con la denuncia pubblica, chiede chiarimenti sulle “direttive regionali in base alle quali si applica oggi l’ampliamento territoriale all’intera Regione Lazio”.

Vuole comprendere come vengano classificati e gestiti casi di questo genere da parte della Asl Viterbo e della Regione Lazio e ribadisce che, in base alla normativa vigente, l’utente deve poter ricevere la prestazione entro i tempi previsti, anche tramite opzioni in intramoenia o in strutture private accreditate.

“Lo Sportello salute Viterbo - conclude - opera esclusivamente secondo le procedure e le fonti normative pubblicate sul sito della Asl Viterbo, della Regione Lazio e sulla Gazzetta Ufficiale, e continuerà a monitorare le segnalazioni degli utenti affinché venga garantito il diritto di accesso alle cure”.