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CERVETERI – Per la vendemmia 2025 nel Lazio, le previsioni indicano un calo quantitativo delle uve rispetto all'anno precedente, ma una buona qualità generale, favorita da un andamento climatico con fasi di siccità ma anche da condizioni che hanno permesso una buona maturazione in anticipo per i vitigni precoci. A Cerveteri, dove nel prossimo week end, andrà in scena la Sagra dell'Uva e del Vino dei colli ceriti, c'è ottimismo tra i produttori. Ad avere il polso della situazione è Catia Minghi, esperta di vini, che segue costantemente gli eventi e li organizza con molto successo. «Sarà buona la produzione e la qualità, in generale in linea con il 2024 – racconta l’esponente dell’associazione “Momenti Divini” -. Tutto sommato, dobbiamo attendere qualche giorno prima della vendemmia, però le previsioni sono buone. Negli ultimi anni, purtroppo, sono molte le vigne dismesse». I numeri parlano chiaro: dai 300 produttori degli anni novanta siamo passati a poco meno di 100. Un dato eloquente, che segna un periodo nero per le uve ceriti e suoi agricoltori, che del vino ne facevano un vanto. «Ora dobbiamo sederci intorno a un tavolo – prosegue Catia Minghi - e con le istituzioni dobbiamo parlare di programmazione e promozione, organizzando delle feste a tema, così come facciamo per la Piazza dei Sapori nel corso della sagra tanto attesa dai cerveterani e dai turisti. Ci vogliono iniziative legate al vino del territorio e promozione in generale, altrimenti sarà dura andare avanti. Dobbiamo fare rete tutti insieme, lasciare da parte la competizione. Pertanto ci organizzeremo per mettere seduti produttori e amministratori».
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