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SANTA MARINELLA – Se la campagna elettorale ancora non è iniziata, ebbene poco ci manca. Da giorni, i massimi esponenti delle forze politiche e civiche della Perla del Tirreno, hanno cominciato a far sentire la loro voce. Da ex membro della maggioranza, Pierluigi D’Emilio fa sapere attraverso i social che il suo impegno continuerà. “Molti mi stanno scrivendo, chiedendomi se ho abbandonato la politica – scriver D’Emilio – li ringrazio dei tanti ma rispondo loro che non sono intenzionato a mollare. Abbiamo lavorato tantissimo e non è mia intenzione mandare in malora tutto quello che abbiamo fatto. Ho solo bisogno di prendere fiato. Questa sfiducia non era neanche nell'aria. È stata un fulmine a ciel sereno. Una cosa assurda. Perché posso capire quando c'è sfiducia per risultati disastrosi, ma qui era un traguardo dopo l'altro. Quindi cari amici, non mi ritiro dalla politica”. Ma anche ex consiglieri del passato tornano a mostrare interesse per le prossime elezioni.
“Negli ultimi anni la vita politica si è ripetuta in un ciclo stanco di polemiche, personalismi e contrapposizioni sterili – dice Francesco Fiorucci - a maggio torneremo alle urne e molti cittadini sentono più frustrazione che entusiasmo. Non è questo il segnale di una comunità sana, è il sintomo di una politica che non riesce più a parlare alla città, né ad ascoltarla. Santa Marinella ha bisogno di qualcosa di diverso. Una politica che espone una visione, non un nemico. In qualunque settore, dall’impresa al sociale, si cresce solo mettendo al centro le idee, non gli attacchi. Nessuna azienda costruisce il proprio successo screditando la concorrenza, punta sul valore di ciò che offre. Così dovrebbe essere anche per la politica. Non si fanno gare al veleno o critiche continue, ma progetti chiari, concreti e verificabili. I candidati devono mostrare competenza, serietà e responsabilità, chi si propone per amministrare la città, dovrebbe farlo a viso aperto, con onestà intellettuale, spiegando la visione che ha per Santa Marinella, gli obiettivi da raggiungere, le competenze che porta, i metodi con cui intende lavorare. Non servono slogan o celebrazioni per opere, servono persone preparate, capaci, in grado di affrontare i problemi reali e di valorizzare il potenziale enorme che la nostra città possiede. Ridare dignità alla politica, significa restituire dignità alla partecipazione, far sì che ogni cittadino possa riconoscersi in un progetto serio, trasparente, credibile. Chiediamo una politica che costruisce invece di demolire, che propone invece di attaccare, che guarda avanti invece di guardare contro”.
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