CIVITAVECCHIA – «Si fa presente che il dottor agronomo Giuseppe Monaci, iscritto nell'elenco degli esperti della Regione Lazio abilitati allo svolgimento di incarichi di “perito demaniale” (L.R. Lazio n. 8/1986) è stato incaricato, previo bando pubblico, di elaborare la perimetrazione dei beni collettivi in Civitavecchia, per la parte relativa alle Tenute, Ferrara e XIII Quartucci, in attuazione della sentenza del Commissario per gli Usi civici di Roma n. 19/1990 con lo scopo di aggiornare un precedente lavoro compiuto da altro perito demaniale».

Inizia così una nota del legale incaricato dal dottor Monaci di rispondere alle dichiazioni contenute nell’articolo “Usi civici, il comitato Mappale 309 torna alla carica”.

«Il comitato – prosegue la nota – sostiene che una sentenza della Corte d’Appello del 1993 avrebbe liberato dagli usi civici un terreno corrispondente alla ex part. 309 che invece dalla sentenza Commissariale di primo grado risultavano gravati da demanio civico. La Regione Lazio con nota del 31.5.2019 chiese alla Università agraria un approfondimento sul tema e l’Università Agraria pose il quesito sia al dottor Monaci che ad un avvocato esperto di usi civici. I due professionisti si espressero con pareri distinti e indipendenti, entrambi concludendo che i terreni della particella 309 non erano oggetto della sentenza del 1993. Tali conclusioni furono sottoposte alla Regione Lazio che con nota del 26 settembre 2019 dopo un approfondito esame della questione condivise e fece propri i due pareri comunicando al Comune di Civitavecchia che “la sentenza della Corte d’Appello del 20.05.1993 nulla incide sulle risultanze della citata sentenza Commissariale n 19/90”. La ricognizione generale elaborata dal dottor Monaci è stata approvata formalmente con la Delibera di Giunta Regionale numero 476/2020 con la precisazione che, come prevedono gli articoli 15, 29 e 30 del R.D. 26 febbraio 1928, n. 332, l’esecutività della ricognizione relativa alla Tenuta delle Mortelle – oggetto di numerose impugnazioni – è “subordinata ad un successivo provvedimento a conclusione degli accertamenti in corso”. L’accertamento della appartenenza al demanio collettivo della comunità di Civitavecchia dei terreni facenti parte del compendio denominato Tenute delle Mortelle è, quindi, subordinato alla definizione del contenzioso in corso avanti la competente Autorità giudiziaria, il cui esito non dipende in alcun modo da atti o iniziative o dalla volontà del dottor Monaci. Benché la totale estraneità del dottor Monaci rispetto all’esito del contenzioso sia, o comunque debba essere, nota a tutti gli interessati, egli è stato impropriamente investito da un profluvio di comunicazioni inviate dal “Comitato Mappale 309” all’Ordine dei dottori agronomi, al Prefetto di Roma, al Comune di Civitavecchia, al Commissario per gli usi civici nelle quali il detto comitato non si limita a dissentire sul piano tecnico dalle conclusioni cui è giunto il perito demaniale (che, peraltro, come già detto saranno risolte nella competente sede giudiziaria) ma si spinge in maniera del tutto impropria e illegittima a contestare la correttezza e la competenza tecnica del dottor Monaci, il cui lavoro viene presentato come frutto di incompetenza professionale, insinuandosi il dubbio che non abbia agito secondo coscienza. Gli esposti del Comitato sono del tutto inutili rispetto allo scopo di ottenere “rivisitazione” delle risultanze della perizia demaniale poiché la questione della qualità dei terreni della Tenuta delle Mortelle sarà risolta dalla competente Autorità giudiziaria, all’esito delle impugnazioni presentate dagli interessati. Dunque, gli esposti e l’intervento pubblicato hanno il solo scopo di alimentare una inutile polemica che arreca grave nocumento alla immagine professionale del dottor Monaci. Infatti, il Comitato non denunzia alcuna violazione di regole deontologiche (che non sussiste), ma persegue il solo obiettivo di denigrare sistematicamente la figura professionale del dottor Monaci e di metterne in cattiva luce l’operato attraverso il pretesto dell’esposto disciplinare, peraltro indirizzato ad organi incompetenti, ed insinuando che egli sia un “perito demaniale” inadeguato, incompetente, o addirittura, in mala fede. Per tale ragione il dottor Monaci comunica di aver proposto querela per diffamazione aggravata nei confronti delle persone che si celano sotto la denominazione di “Comitato Mappale 309” e intende querelarsi, a tutela della propria onorabilità personale e professionale, contro chiunque contribuisca ulteriormente a diffondere notizie fuorvianti e diffamatorie, con riserva di azione per il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale in ogni sede competente”.