Riflettori puntati anche su Torre Flavia e sul Jova Beach Party al convegno "Grandi eventi in siti naturali: quali impatti per ambiente e biodiversità" organizzato nella sede nazionale della Fondazione Marevivo, dal coordinamento italiano per la tutela degli ambienti naturali dai grandi eventi. Obiettivo: informare e sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulle criticità dei grandi eventi musicali e sportivi nei siti naturali. «I tagli di siepi e alberi (di recente sono stati abbattuti centinaia di larici secolari per far posto a una pista da bob per le Olimpiadi Invernali a Cortina), la distruzione delle dune e della vegetazione per la realizzazione di piste di motocross e palcoscenici, l'inquinamento acustico e da smog e i rifiuti che finiscono in mare danneggiano l'ambiente, mettendo a rischio specie protette da direttive europee come fratino o tartarughe marine». E tra gli eventi in questione c'era proprio il Jova Beach Party con il responsabile della Palude di Torre Flavia, Corrado Battisti che durante il convegno ha descritto «scienficamente gli impatti e le implicazioni a breve, medio e lungo termine sull'ambiente del Jova Party a Torre Flavia, valorizzando il ruolo positivo del coinvolgimento della comunità, in particolare di scuole e bambini, nella gestione di un'area protetta». Dal dibattito è emersa una urgenza: «Che la Valutazione di Incidenza per eventi che riguardano il demanio pubblico, sia affidata a enti terzi che, lontani dagli interessi economici delle amministrazioni locali, possano garantire una analisi obiettiva della fattibilità di tali manifestazioni, basata su metodologie scientifiche». ©RIPRODUZIONE RISERVATA