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TARQUINIA – Sarà un vero tormentone: #taquiniafiera #fieraditarquinia. Fiera di esserci; di nuovo; di più e meglio. La città di Tarquinia è pronta; orgogliosa di presentare il ritorno della mostra mercato macchine agricole MO. ME. M. A. edizione 2023, dal 29 aprile al 1°maggio a Tarquinia lido. Il via è stato dato stamane nel corso della presentazione ufficiale che si è svolta in Comune, nella sala degli affreschi. La fiera “torna in una veste completamente nuova, realizzata sulla base di un progetto preciso che sarà ampliato e perfezionato negli anni a venire”.
Ad illustrare le prime novità (ce ne saranno infatti altre nelle prossime settimane), il sindaco di Tarquinia Alessandro Giulivi, il vicesindaco Luigi Serafini, anche assessore allo Sviluppo economico, e Gianni Di Nardo, segretario generale di Federacma, direttore di Farma srl e consulente del Comune di Tarquinia per questa edizione della fiera. Con loro anche Leonardo Tosoni di Skylab studios che ha curato il logo e la comunicazione dell’evento che nasce anche con lo scopo di risollevare e promuovere l’immagine di Tarquinia, con le sue bellezze e la sua storia.
“Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, quest’anno l’amministrazione ripropone e rinnova questo importante appuntamento fieristico, volendolo anche arricchire di una nuova sensibilità ed attualizzandone gli argomenti trattati. Una mostra mercato che si prevede richiamerà migliaia di visitatori, data l’accoglienza di pubblico che si registrava già nelle edizioni pre-covid con circa 60.000 presenze”, ha sottolineato il sindaco Giulivi che ha voluto saltare a piedi pari le vicende dello scorso anno, “ormai – ha detto – note a tutti e parte del passato. Noi adesso vogliamo parlare di futuro”.
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La nuova fiera di Tarquinia nasce con l’obiettivo di diventare un laboratorio divulgativo in grado di rappresentare l’attuale realtà agricola locale, ma che strizza anche l’occhio a settori attigui a quello delle macchine agricole, come ad esempio quello del giardinaggio.
Nel solco di una lunga e fortunata tradizione, il MO. ME. M. A. (marchio regolarmente registrato dall’amministrazione comunale, organizzatrice diretta dell’evento) diventa così “occasione tanto di valorizzazione degli aspetti meramente commerciali e promozionali dedicati all’agricoltura, quanto di diffusione di principi innovatori. Principi che si intrecciano ad un concetto di agricoltura sostenibile, impregnandosi di valori di tutela del patrimonio territoriale ed ambientale. Principi volti anche al miglioramento della produttività, senza mai dimenticare le sfide legate al contrasto dei cambiamenti climatici in essere”.
Queste istanze di rinnovamento muovono gli interventi di indirizzo da parte dell’amministrazione comunale per anticipare una gestione più sostenibile delle risorse naturali, in un’ottica di tutela e conservazione delle zone e dei paesaggi rurali.
La mostra mercato diventa così anche luogo per la promozione e divulgazione di una realtà agricola attuale, competitiva ed innovativa insieme.
I SETTORI La fiera si snoderà attraverso alcuni settori merceologici direttamente o subito connessi al settore agricolo e verrà organizzata per diverse aree tematiche: da quella dedicata all’accoglienza divulgativa, dove troverà collocazione anche l’Info Point di Tarquinia, all’area per l’agricoltura e mezzi agricoli (con un’esposizione anche di mezzi d’epoca), l’area ferramenta e antiquariato-vintage, ed infine gli spazi dedicati al giardinaggio e al Plein Air. Non mancherà naturalmente un’area food tutta dedicata alla produzione tipica locale. Un’occasione per incentivare anche il turismo enogastronomico ed insieme una vetrina unica per Tarquinia, i suoi territori ed il suo patrimonio storico-artistico, capace di creare un indotto importante rivolto al comparto turistico e ricettizio.
I SOGGETTI COINVOLTI Saranno pertanto coinvolti, a sostegno dell’evento, i principali attori istituzionali nazionali e locali, il MASAF, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e l’ARSIAL, Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio, in primis. Quindi l’Università Agraria di Tarquinia, il Biodistretto della Maremma Etrusca, l’Università della Tuscia, Slowfood, il CREA, Coldiretti/Cia/Confagricoltura, il Consorzio di Bonifica del Litorale Nord (Ex Maremma Etrusca), l’istituto scolastico “V. Cardarelli”, nonché le cooperative agricole e i consorzi agrari territoriali.
IL SINDACO GIULIVI: CONTENUTI E PROPOSTE NUOVE Il sindaco Alessandro Giulivi si è detto orgoglioso ed entusiasta “di riportare e rivestire con contenuti e proposte nuove ed attuali, un evento tanto vitale e tanto legato alla città di Tarquinia e alla sua storia. Il settore produttivo agricolo costituisce infatti uno snodo essenziale del tessuto economico e sociale del territorio tarquiniese e la volontà dell’amministrazione comunale è oggi di promuovere, attraverso il rilancio di questo importante appuntamento fieristico, ormai consolidato da decenni, un evento che offra un contribuito cruciale nella promozione delle realtà agricole e commerciali locali”.
I PARCHEGGI L’area fieristica sarà dotata di ampie zone parcheggio, incrementate rispetto agli anni precedenti, a maggiore garanzia di una viabilità più fluida e senza ingorghi.
LA STORIA Già dal XIX secolo, Tarquinia vanta una lunga e consolidata tradizione come luogo votato all’accoglienza di manifestazioni specializzate nel settore. Il MO. ME. M. A. costituisce infatti una mostra mercato che affonda le sue radici nei secoli addietro e che già a partire dal secondo dopoguerra prendeva il nome di “Fiera di Merci e Bestiame”. Nel 1949 la denominazione venne trasformata in quella attuale di “Mostra Mercato Macchine Agricole”, e che si andò inserendo in una fase di forte rinnovamento post bellico che l’Italia registrava in quegli anni, specialmente nell’impiego di nuovi macchinari utilizzati per l’efficientamento della produzione agricola. Dato il successo che la fiera registrò immediatamente in quegli anni, inizialmente limitata al centro cittadino, dalla sua terza edizione si rese necessario lo spostamento a Tarquinia lido, per garantirle maggiori spazi espositivi. Qui raggiunse un’estensione di 30.000 mq, richiamando, nell’arco di pochi decenni, una forte attenzione non solo in ambito nazionale ma anche europeo.
Tradizionalmente organizzata tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, l’offerta fieristica ha poi abbracciato nelle ultime edizioni ambiti più vasti, comprendendo quello del settore enogastronomico, zootecnico, agroalimentare e merceologico. Allo svilupparsi della fiera si sono poi associati appuntamenti e manifestazioni per promuovere la diffusione di colture e metodologie di coltivazione innovative. Anche l’organizzazione parallela di convegni studio ha svolto il suo ruolo, contribuendo a far tracimare l’evento fieristico in una più ampia occasione di riflessione sullo sviluppo agricolo territoriale prima e nazionale dopo, fino a consentire al MO. ME. M. A. di affiancarsi ad altri appuntamenti di rilievo nazionale quali quelli di Verona e Bologna.
GIANNI DI NARDO: UNA NUOVA VESTE “PROGETTATA” IN CONTINUITA’ CON LA TRADIZIONE “Tutto parte da un’idea. L’idea che ci è venuta, dialogando anche con l’amministrazione comunale, e da cui siamo partiti, è che ci sembrava troppo poco limitarci a far ripartire la Mostra Mercato di Macchine Agricole di Tarquinia semplicemente limitandoci a replicare ciò che era – ha spiegato Gianni Di Nardo – Non volevamo che fosse una ripartenza. In cui tornare a “presentare” la mostra mercato sulla scena pubblica, tale e quale a prima. Piuttosto invece di disegnarle una nuova veste, progettata in continuità con la tradizione, che la rendesse orgogliosa… o meglio… fiera di tornare… e mostrarsi al pubblico”.
“L’idea che ci è sembrata bella ed interessante sviluppare – ha detto Di Nardo – era di partire dallo spazio d’interesse che la Mostra Mercato di Tarquinia si era già conquistata negli anni, per ampliarne la prospettiva, dandogli al contempo un’identità ancor più specifica e marcata, radicata nelle peculiarità della città e del territorio. Abbiamo quindi pensato ad un evento di tre giorni che partisse dall’amore per Tarquinia, una città piena di risorse storiche, culturali e naturalistiche (pensiamo alle saline, alla casa natale di Cardarelli, alle necropoli etrusche). Un’iniziativa che avesse la “mostra mercato” di macchine agricole, come cuore e centro, ma che fosse anche un momento di festa e fermento per tutto il territorio, capace di valorizzare gli elementi culturali della città e di far crescere il turismo, a partire da un evento legato al commercio e alla contemporaneità, qual è la storica kermesse di popolo e commercianti che per anni hanno partecipato numerosissimi”.
“In qualità di segretario della Federazione Nazionale Commercianti Macchine Agricole posso dire – ha aggiunto Di Nardo – con certezza, perché è un tema affrontato spesso anche in molte delle nostre riunioni, che molte fiere locali del nostro settore sono in seria difficoltà. Alcune sono state interrotte, altre registrano una partecipazione sempre minore. Qualcuna invece, continua ad avere successo, o addirittura a crescere, anno dopo anno. Perché? Cosa hanno di diverso queste fiere rispetto alle altre? Come sono riuscite a rinnovarsi, per continuare ad avere, nel tempo, il proprio appeal sul pubblico? La nostra idea per Tarquinia è quella di non limitarci ad offrire al visitatore l’esperienza di una mostra-mercato. Non intendiamo presentare semplicemente una raccolta di merce esposta, o capire come rendere logisticamente possibile un mercato con banchi accostati più o meno causalmente. Ma abbiamo voluto immaginare un progetto. Il sindaco, il vicesindaco e l’amministrazione comunale hanno dato la possibilità di pensare proprio come quando si ristruttura un appartamento per farlo più bello, con architetti e piantine alla mano. Le mura perimetrali sono quelle, ma variano la disposizione delle stanze, si scelgono accuratamente i materiali… Si pensa in termini progettuali, in funzione dell’effetto, del tipo di esperienza e ambiente che si vuole creare per chi lo visiterà”.
“La nuova fiera di Tarquinia Lido nasce da un vero progetto, come si può vedere vedere dalla piantina, con specifiche aree dedicate – ha illustrato Di Nardo – E questa è una grande novità. Un progetto ideato tenendo conto della prospettiva e delle possibili necessità dei visitatori, pensato per creargli stimoli e opportunità e per agevolarli nella visita (anche con mappe e informazioni facilmente reperibili). E questo è il primo anno di un progetto che intendiamo sviluppare anno dopo anno sempre più ricco e interessante. E quindi in quest’ottica che abbiamo pensato di strutturate l’evento, creando aree specifiche per ciascun settore merceologico. Per consentire ai visitatori della fiera, non solo di farsi una passeggiata tra gli stand, ma di poter trovare percorsi dedicati ad ogni settore merceologico, con un’offerta molto ampia”.
Si parte dalle macchine agricole. “In questo settore – ha spiegato Di Nardo – negli ultimi anni, abbiamo assistito ad un radicale stravolgimento dovuto fondamentalmente all’introduzione nell’attività primaria della cosiddetta “Agricoltura 4.0”. Come interpretare il cambiamento? Abbiamo pensato che era inutile e dispendioso per i commercianti di macchine agricole, riempire piazzali della fiera portando con sé un gran numero di macchine, come si faceva in passato. La fiera di Tarquinia Lido 2023 offrirà ai dealer di macchine agricole non più un piazzale in cui mettere in mostra i prodotti, ma piuttosto uno spazio di rappresentanza, in cui mettere in mostra la propria azienda e poter incontrare vecchi o potenziali nuovi clienti, a cui dare poi appuntamento nelle proprie rispettive sedi. Tutti i commercianti di macchine agricole avranno a disposizione uno spazio identico, dove esporre la propria macchina “di punta”, una sola macchina a propria scelta. L’area dedicata alle macchine agricole vedrà anche alcune zone destinate ai costruttori locali, alle macchine industriali, per le costruzioni e del movimento Terra”.
Ci sarà poi l’area macchine da giardino e plain air. Anche qui tutti i rivenditori avranno a disposizione spazi uguali tra loro, per presentare macchine nuove e soprattutto robot e macchine a batteria, che oggi costituiscono la vera rivoluzione per la transizione ecologica nel giardinaggio hobbistico e professionale. “Verrà realizzato una sorta di piccolo villaggio fatto di casette di legno e strutture, – ha spiegato Di Nardo – utilizzabili nel proprio giardino o da affiancare al proprio patio. Lo spazio plain air prevede anche l’esposizione di piscine e attrezzature relative, di forni da giardino, barbecue, piante, fiori, vasi, e prato a rotoli. Un’altra interessante novità, presente nell’area plein air, sarà una zona dedicata alla nautica, con barche e gommoni per piccolo diporto e attrezzature per piccola pesca e sport acquatici”.
Tutto il mondo della ferramenta, edilizia e arredamento della casa, avrà un suo spazio ben distinto, così come i Mercanti di Ponte Milvio, storica associazione di antiquari e di venditori di modernariato e artigianato, che avranno un’area a loro dedicata. Anche il cosiddetto “ mercato della domenica” occuperà una specifica area dedicata (vestiario, oggetti, prodotti alimentari..).
Tutte le iniziative e le proposte legate alla valorizzazione dell’agricoltura tarquiniese si concentreranno al centro della fiera, in un’area istituzionale, in cui sarà possibile trovare, tra gli altri: il Villaggio agricoltura, l’Università della Tuscia, il Biodistretto ortofrutticolo, ed un’anteprima di “DiVino Etrusco”.
“Una particolare cura è stata riservata alla progettazione dell’aspetto gastronomico e conviviale – ha ricordato Di Nardo – Perché non c’è vera festa senza buon cibo. In una zona molto estesa sarà realizzata un’area food dove si concentreranno tutti i venditori di prodotti gastronomici. L’area sarà corredata di tavoli e panche. Inoltre nell’importante area istituzionale, presente all’ingresso lato lungo mare, non solo saranno presenti le associazioni e saranno realizzati convegni (su cui, successivamente, forniremo il programma dettagliato), ma si svolgeranno anche show-cooking tenuti da importanti chef”.
Non finisce qui. “Stiamo lavorando – ha annunciato Di Nardo – (ma anche su questo a suo tempo vi daremo tutte le informazioni di dettaglio), anche ad un’area destinata ad una mostra di macchine agricole d’epoca e ad uno spazio che costituirà un centro d’attrazione, in cui si svolgerà tre volte al giorno la “giostra dei trattori”.
“Troppe informazioni tutte insieme? – ha concluso il super consulente del Comune di Tarquinia – Non preoccupatevi: tutta l’area fieristica, sarà punteggiata da cartelli informativi per orientarsi tra parcheggi, bagni, punti informativi. Ed al centro di Tarquinia cosa succederà? Ve lo diremo qualche giorno prima della tre giorni tarquiniese”.