Castagne imbustate come italiane mentre erano “straniere”.  Nelle scorse settimane, i finanzieri del Comando Provinciale Viterbo, nell’ambito di un’ampia attività di controllo finalizzata a garantire il rispetto delle leali pratiche di informazione sul mercato da parte degli operatori commerciali della provincia, hanno sequestrato presso un’azienda agro-alimentare oltre 54.000 confezioni di castagne acquistate dall’estero recanti sulle stesse il tricolore italiano, omettendo di specificare la loro provenienza estera.

“Tale condotta fraudolenta, che utilizza confezioni con stampigliato lo stemma della bandiera italiana – spiegano i Finanzieri - può indurre in inganno il consumatore medio circa la reale provenienza del prodotto commercializzato”.

I controlli sono nati dalla segnalazione congiunta di un reparto della guardia di finanza e dell’Icqrf - Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari - che hanno monitorato l’acquisto di ingenti quantità di castagne provenienti dal mercato estero.

Gli accertamenti esperiti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Civita Castellana, insieme al competente personale dell’Icqrf presso un’impresa con sede nella zona dei monti Cimini hanno verificato che le indicazioni circa la provenienza estera del prodotto erano riportate “in piccolo” ed in maniera non prontamente visibile, sul retro dell’imballo a mezzo di un’etichetta asportabile.

Ai sensi della vigente normativa in materia di tutela del “Made in Italy” le informazioni sull'origine dell'alimento devono essere indicate nello stesso campo visivo dell'etichetta principale recante richiami all’italianità.

Le confezioni sono state sequestrate e il titolare dell’azienda è stato ammonito circa le prescrizioni da adottare al fine di rimuovere gli elementi visivi costituenti fallace indicazione sull’origine e la provenienza del prodotto