Vive in un’abitazione del Carmine, a Viterbo, uno dei proprietari dei tre rottweiler che domenica hanno sbranato il 39enne Paolo Pasqualini nel bosco Macchia grande di Manziana. Lui, 43enne, e l’ex moglie, 40enne, che vive a Manziana e che detiene i cani, non sarebbero ancora iscritti nel registro degli indagati, stando a quanto ha riferito ieri il loro legale, l’avvocato Giancarlo Ascanio, all’Adnkronos. «Si è parlato di un allevamento clandestino sulla proprietà dei miei assistiti, nulla di più falso - ha detto l’avvocato - La provenienza dei cani Arian, Aron e Apollo è certificata e gli stessi sono stati regolarmente registrati all’anagrafe canina e coperti da garanzia assicurativa per responsabilità civile, come previsto dalla legge». L’avvocato sottolinea che i cani «vivono in casa con i figli della coppia, di 11 e 13 anni e non hanno mai dato problemi.

Gli animali sono stati accolti in famiglia per compagnia e posti anche a guardia dell’abitazione che si trova in una zona particolarmente isolata». Il legale smentisce la notizia secondo cui i cani sarebbero fuggiti dalla proprietà in conseguenza dell’accidentale apertura del cancello. «Il cancello era in realtà chiuso quando è avvenuto il fatto - ha detto - e probabilmente c’é una falla nella recinzione dalla quale sono passati e dovrà essere accertato come si è provocato, considerato che la casa era regolarmente mantenuta. La proprietaria dei tre molossi non si è resa conto di nulla, se non quando si è ritrovata i medici legale e la polizia intorno: è sconvolta. Così come l’ex marito che vive a Viterbo e non era presente al momento dei fatti, contattato quando è avvenuto il fatto».