SANTA MARINELLA – E’ stato programmato per questa mattina l’incontro tra l’amministrazione comunale, l’ufficio tecnico e i legali della società dei Fratelli Quartieri, per vedere se ci sono gli estremi per allungare i tempi di abbattimento di tutte le opere ritenute abusive realizzate nel notissimo ristorante di Santa Severa l’Isola del Pescatore. Come tutti sanno, infatti, il Consiglio di Stato, nella sentenza emessa il 30 giugno scorso, ha respinto il ricorso dei titolari del ristorante, contro l’obbligo di rimozione della veranda del locale, in quanto giudicata abusiva. L’iter giudiziario era partito circa cinque anni fa, quando, dopo un sopralluogo dei tecnici comunali, insieme alla Capitaneria di Porto e alla Soprintendenza, rilevarono delle difformità, al punto che venne fatta decadere la concessione demaniale con conseguente ordinanza di abbattimento delle strutture. Sulla stessa linea del Tar, dunque, anche la sentenza del Consiglio di Stato, nonostante i fratelli Quartieri abbiano sempre sostenuto di aver provveduto a rimuovere le parti abusive.

La struttura contestata sarebbe infatti difforme a quella sanata con condono nel 1999. Secondo quanto riportato dalla sentenza del Consiglio di Stato, la superficie accessoria, sarebbe stata trasformata ad uso commerciale, divenendo sala ristorante, mentre lo spazio condonato all’epoca, sarebbe di fatto diventato l’attuale zona cucina e magazzini. Nel 2020, venne ordinato l’abbattimento di alcune opere ritenute abusive, con i titolari del locale che presentarono ricorso al Tar del Lazio, poi respinto. Dunque la veranda dovrà essere demolita. L’incontro di oggi, quindi, è teso evidentemente a chiedere agli uffici comunali la possibilità di allungare almeno a fine stagione la demolizione della sala banchetti. I legali si incontreranno sia con il responsabile dell’ufficio urbanistico, sia con il sindaco Pietro Tidei ed esporranno le loro tesi per tentare di fermare la sentenza del Consiglio di Stato. Un compito molto arduo per gli avvocati dei Fratelli Quartieri, in quanto la sentenza è definitiva ed è impossibile non procedere alla sua esecuzione. Forse sarà possibile discutere sui tempi e sulle modalità di esecuzione della sentenza. Ma non c’è solo il Comune, perché bisogna far presente che il terreno dove sorge il ristorante è di proprietà della Regione e, da quanto dice il sindaco, fino ad oggi la Regione è stata assente. In virtù di quanto accaduto e della sentenza, il Comune ha inviato ieri mattina una lettera alla Regione Lazio, alla Capitaneria di Porto e alla società Fratelli Quartieri in cui dice.

“Il Settore IV di questo Comune, con un provvedimento, ha emesso ingiunzione di demolizione, nonchè il ripristino dello stato dei luoghi notificata al signor Fabio Quartieri, in qualità di rappresentante legale della società e alla Regione Lazio in qualità di ente proprietario del terreno. Nel 2023 è stata dichiarata decaduta la licenza in sanatoria rilasciata dal Comune alla società Fratelli Quartieri. L’ingiunzione di demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi è stato oggetto di un ricorso al Tar, e la sentenza appellata davanti al Consiglio di Stato dalla società Fratelli Quartieri.

Il Consiglio di Stato, nella sentenza emessa il 30 giugno scorso, si è pronunciato definitivamente sul ricorso, lo ha respinto, ordinando che la sentenza di abbattimento delle opere sia eseguita dall’autorità amministrativa. La presente quindi viene inviata alla Regione Lazio che è direttamente interessata al procedimento in qualità di proprietaria dell’immobile oggetto di ingiunzione di demolizione”.

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