ALLUMIERE – “Rock e i suoi Fratelli”: la rinascita di una leggenda della collina. Una due giorni di musica, passione e territorio che ha riportato il rock al centro della scena culturale locale. Dopo anni di silenzio, le colline di Allumiere sono tornate a vibrare al ritmo del rock. Lo scorso weekend si è tenuta la nuova edizione di “Rock e i suoi Fratelli”, la storica rassegna musicale che per lungo tempo ha rappresentato un autentico punto di riferimento per la scena musicale giovanile e indipendente del comprensorio. Un ritorno attesissimo che ha saputo superare ogni aspettativa, regalando al pubblico due serate dense di energia, emozione e grande partecipazione popolare.

La manifestazione, originariamente nata su impulso del gruppo “Arsura”, è divenuta negli anni una vera e propria istituzione culturale. Dopo un lungo periodo di inattività, è finalmente tornata a nuova vita grazie all’impegno e alla passione dell’Associazione “Rock e i suoi Fratelli”, composta da uomini e donne di Allumiere e Tolfa uniti da un obiettivo comune: promuovere la cultura musicale del territorio. “Quando a febbraio di quest’anno ci siamo riuniti per fondare l’associazione, non avremmo mai immaginato di riuscire, in così poco tempo, a organizzare un evento di questa portata, con dodici band in due giorni. Nessuno pensava che sarebbe uscito qualcosa di così bello e partecipato” – ha raccontato Carlo “Zamo” Mellini, presidente dell’associazione. A sostenere con convinzione il progetto è stato il Comune di Allumiere, grazie all’impegno della delegata alla cultura Francesca Scarin e del sindaco Luigi Landi, che ha messo a disposizione il Parco del Risanamento, offrendo spazi, patrocinio e supporto logistico. Un sostegno che si è tradotto in un’alleanza virtuosa tra pubblico, associazioni, attività produttive locali e comunità. Protagoniste assolute sono state le dodici band provenienti da Allumiere, Tolfa e dintorni, espressioni di una scena musicale vivace e in continuo fermento: dai giovanissimi Aarff agli ormai noti Echoes, passando per le incursioni elettroniche di Luup, il cantautorato rock dei Garavonara Blue Sband, le suggestioni gospel dei Purple Gospel Choir, le atmosfere rarefatte de Il Primo Modo, il punk esplosivo dei Duff, il rock incisivo degli Arsura e le chitarre dirompenti de La Parete Hot. E ancora: l’indie degli Habit, il punk dei Skinny Rats, le cover sofisticate dei Donkey Shot e i Mulini a Vento e l’energia travolgente dei The Braves. Un mosaico musicale che ha dato voce a stili e linguaggi diversi, tutti accomunati dalla voglia di raccontarsi attraverso il suono. “Questo festival vuole dare un palco a chi ha qualcosa da suonare – ha spiegato ancora Mellini – in forme e modi differenti. Lo abbiamo fatto sottraendo tempo alla famiglia, al lavoro, rimettendoci anche economicamente, ma con la consapevolezza che ne sarebbe valsa la pena. Due sere di musica in un posto bellissimo, con chi ha deciso di fare cultura con la propria arte". Accanto alla musica, il festival ha offerto anche una ricca proposta gastronomica grazie alla collaborazione delle aziende agricole locali – Poggio Felcioso, Valle Cardosa e Il Casello – che hanno gestito gli stand, proponendo piatti tipici e vini del territorio. Non è mancata la birra artigianale, con le selezioni della Hilltop Brewery di Bassano Romano, a testimoniare un’attenzione costante al valore delle eccellenze locali. Il successo della manifestazione è stato corale. A fare la differenza, oltre alla qualità degli artisti e alla cura dell’organizzazione, è stata la risposta della popolazione di Allumiere, che ha riempito il parco, cantato, ballato e applaudito ogni esibizione, trasformando l’evento in un vero e proprio momento di comunità. E adesso? Il cammino di “Rock e i suoi Fratelli” è solo all’inizio. L’associazione ha già annunciato che, a partire da settembre, prenderà il via una nuova programmazione musicale nella splendida cornice della Casa delle Arti di Allumiere (ex Cral), con l’obiettivo di rendere la musica un appuntamento stabile, inclusivo e multiforme. La rinascita è compiuta. E il rock, ad Allumiere, ha di nuovo una casa.

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